più di 600 i partecipanti
più di 600 i partecipanti
Grazie alla regia e all’impegno della Proloco di Pandino e dei suoi volontari, in collaborazione con l’Associazione culturale Informamusica presieduta da Roberto Moreni e l’Associazione Pianura da Scoprire, con il patrocinio del Comune di Pandino, si è svolta ieri nella cornice del Castello Visconteo “Gli ozi dei Visconti”: un’intera giornata che ha riportato nel paese dell’alto cremasco le atmosfere della quotidianità medievale, con tanto di cena nelle splendide sale del monumento simbolo di Pandino.
Una giornata che ha visto prima una serie di conferenze, che hanno spaziato dalla descrizione “dell’educazione di una moglie adolescente”, alla musica nella Milano Viscontea tra il 1277 e il 1447, fino ai “banchetti e veleni nell’età dei Visconti”, curata quest’ultima dalla professoressa Beatrice del Bo, docente associata di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Milano, ed in particolare di Storia economica e sociale del Medioevo, con particolare interesse proprio verso lo studio della quotidianità medievale.
A descrivere l’idea che sta alla base della manifestazione, Margarita Moron, presidente della Proloco pandinese che dal suo insediamento ha inteso puntare a sviluppare un percorso di studio e approfondimento dell’epoca medievale, all’interno del quale si inseriscono eventi come quello di ieri, curato nei minimi particolari anche nella definizione del menù della cena medievale, accompagnata dalla musica del duo In Itinere musica medievale, con la musicologa Chiara Mojana e il polistrumentista Bertino Chiari: tra strumenti musicali di liuteria storica ispirati alle testimonianze iconografiche, quali quelli ad arco come la lira, la viella, la ribeca, a pizzico, come l’arpa, a fiato come il flauto, o a percussione, come il tamburo, i sonagli o il triangolo, l’ensemble In Itinere ha colto nel segno, trasmettendo la gioia e l’immediatezza delle sonorità medievali, all’epoca eseguiti soprattutto nelle strade, nelle corti e nei luoghi di pellegrinaggi.
Per la presidente della Proloco Margarita Moron, impegnata direttamente anche nel servizio, e che a fine serata ha ricevuto i complimenti dei presenti, un’ulteriore occasione per riscoprire la storia medievale e farla diventare centrale anche nell’offerta turistica dell’associazione che presiede. Nel corso dei mesi che hanno preceduto l’evento, particolare supporto è venuto da Elisabetta Carli, “cuciniera per passione, con laurea in lettere moderne e un interesse mai sopito per l’arte in tutte le sue forme”, dice di sé sul suo blog Arte Coquinaria – cucina medievale, che ha portato a Pandino anche le sue esperienze raccolte nel libro “Dolcezze del Medioevo. Appunti e ricette di pasticceria medievale”.
Dalla conoscenza via social alle lezioni online, fino alle sperimentazioni vere e proprie nella preparazione di ricette medievali, Elisabetta Carli da Carrara ha accompagnato la presidente della Proloco di Pandino ed i volontari alla scoperta di ciò che caratterizzava la cucina al tempo dei Visconti: “La cucina medievale è caratterizzata dalla presenza preponderante delle spezie e dal gusto agrodolce, non esiste il dolce-salato come lo conosciamo noi – dice Elisabetta Carli – mentre il pollo e le mandorle rappresentano ingredienti essenziali”.
La serata è stata impreziosita anche dalla presenza di abiti legati al periodo medievale lombardo, dai rappresentanti dell’Associazione Civitas Viscontea di Pagazzano, di Maximiliam Montrone, presidente della Confraternita il Dragone, oltre che dagli interventi di Vittore Melleri, che ha descritto le diverse portate: Insalata con del pane nero, poi zuppa di fagioli con la carne di maiale, a seguire delle particolari lasagne, ma non come le conosciamo noi oggi, senza pomodoro, perché all’epoca non era stata ancora scoperta l’America, quindi il brodetto saracenico, una zuppa agrodolce a base di pollo, mele pere, prugne secche e altro, la casciata, una torta salata di formaggio, e per finire una torta in balconata, fatta di tre strati di pasta frolla intervallati con crema alle mandorle, datteri freschi e frutta secca, accompagnata con l’ippocrasso, un vino speziato tipico delle corti medievali, detto anche Nettare degli dei.
Ilario Grazioso