“Un gesto vigliacco e violento, quello compiuto nei confronti di un gatto che si trovava in un campo ad Ombriano, quartiere di Crema”. Lo conferma la Lav, sede di Cremona, che è alla ricerca di maggiori informazioni su quanto accaduto. Venerdì 14 marzo un passante ha trovato il micio ferito, e su indicazione del Dipartimento Veterinario di Ats Valpadana, lo ha portato alla clinica veterinaria convenzionata. Il veterinario di turno ha fatto il possibile per salvarlo ma il gatto è deceduto.
Dalla radiografia è emerso che, all’interno del corpo, c’era un pallino di metallo, verosimilmente proveniente da un’ arma da fuoco. “Ci chiediamo se chi ha colpito il gatto, privo di microchip“, si legge nel comunicato della Lav, “fosse impegnato in operazioni di contenimento delle nutrie, oppure se la persona stesse facendo un tiro al bersaglio, in questo caso riuscito.
Ribadiamo con forza quanto possa essere pericoloso un individuo che compie un simile atto e che vi sia una correlazione, provata da studi approfonditi, tra la violenza sugli animali e la violenza verso gli umani. Lav si riserva di costituirsi parte civile nel procedimento penale che dovesse aprirsi”.
Casi come questo evidenziano la “necessità di poter contare su una normativa che funga de reale deterrente per i reati a danno degli animali e al tempo stesso li punisca adeguatamente”. A fine novembre la Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza in prima lettura la proposta di legge “Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e altre disposizioni per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali”, ma per la Lav “il testo presenta delle criticità, prima fra tutte un aumento delle pene troppo lievi per rappresentare il cambiamento di cui si sente sempre più forte la necessità. Chiediamo ai senatori della Commissione Giustizia, dal relatore Potenti alla presidente Bongiorno, che hanno questo tema all’ordine del giorno, di approvare la nuova Legge con le modifiche necessarie“.
