successo del Galilei
Fiera e Trofeo San Lucio
Gli inattivi toccano i 62mila
per un’Europa di pace
successo del Galilei
Fiera e Trofeo San Lucio
Gli inattivi toccano i 62mila
per un’Europa di pace
Il primo cittadino di Crema, Fabio Bergamaschi, una parte della giunta, gli assessori Musumary, Cardile e Pagliari ed il consigliere Della Frera, a Roma per partecipare all’iniziativa “Una piazza per l’Europa“. Il sindaco cremasco riporta l’attenzione sul momento storico che stiamo vivendo: L’ordine internazionale emerso dalle atrocità della Seconda Guerra Mondiale è finito, con esso anche le rendite di posizione di ciò che chiamiamo Occidente. Casa nostra. Nuove, forti spinte geopolitiche, l’acuirsi di antiche tensioni, il riposizionamento delle potenze mondiali e la caduta del tabù dell’uso della violenza come mezzo di risoluzione delle tensioni internazionali o, peggio, come strumento per l’imposizione dei propri interessi geostrategici, calpestando con spregio anche solo una parvenza di rispetto della legalità internazionale e il valore stesso della vita di milioni di persone, ci pone nel pieno di una transizione incerta e pericolosa tra il mondo di prima e quello che verrà”.
“Con la ragionevole certezza che se non stiamo lasciando il migliore dei mondi possibili, – prosegue Bergamaschi – ci stiamo avviando verso un’edizione peggiore. Siamo in mare aperto, con rotte da reimpostare verso orizzonti oggi indefiniti ed una tempesta, inevitabile, da attraversare. Non sono ammesse distrazioni, il galleggiare in superficie che espone alla forza delle correnti e quella mollezza valoriale che conduce al lento e inconsapevole suicidio delle democrazie liberali cui stiamo passivamente assistendo. È l’ora della consapevolezza, della responsabilità, del risveglio e dell’orgoglio. Siamo a Roma per questo”.
Il sindaco guarda al futuro con ottimismo, ma con la consapevolezza che questo si costruirà solo con l’aiuto di tutti: “Siamo in una piazza d’Europa, in “Una piazza per l’Europa”, quella della Capitale dove fu firmato nel 1957 il trattato costitutivo della Comunità Economica Europea, come italiani ed europei. In un’iniziativa civica, di grande carica politica, ma apartitica, nata dalla volontà di riaffermare e rilanciare, ora o mai più, i valori fondativi dell’Unione Europea: democrazia, libertà, giustizia sociale e pace. Non principi astratti, parole che rischiano di rimanere vuote enunciazioni di principio, ma valori da incarnare nella realtà, con la sua mutevolezza. Valori che sono i pilastri imprescindibili su cui fondare il futuro del nostro continente. Quegli stessi che hanno edificato la casa comune che, con grande privilegio, per settant’anni abbiamo abitato. Le attuali incertezze politiche ed economiche rischiano di alimentare divisioni e chiusure.
È proprio in momenti come questi – conclude il primo cittadino cremasco – che dobbiamo ribadire con la forza di una grande spinta popolare la nostra adesione a un’idea di Europa che sia spazio di diritti, di accoglienza, di crescita umana ed economica, di progresso condiviso. L’Unione Europea non è solo un’istituzione oggi imprescindibile per non essere schiacciati dalle dinamiche ostili delle potenze globali – compresa la nuova, preoccupante postura americana – ma un grande progetto di civiltà che ha garantito decenni di pace, democrazia e cooperazione tra i popoli. A Roma, come a Crema, come in ogni comunità locale di questo continente, oggi “o si fa l’Europa o si muore”.