Chiesa

La casa come segno di speranza,
la proposta della Diocesi per il Giubileo

E’ una delle povertà emergenti nel territorio cremasco: la povertà abitativa che viene dopo quella economica e occupazionale e che è passata dall’8% al 13%. Affitti sempre più cari che impediscono a molte famiglie di accedere ad un’abitazione dignitosa e, al contempo, tante case in disuso e sfitte perchè i proprietari non si fidano dei locatari.
Per rispondere al bisogno crescente di casa è stato avviato un progetto sperimentale sull’abitare che è nato dalla collaborazione tra Caritas e Acli Crema.
“E’ un progetto – ha detto Claudio Dagheti Direttore della Caritas di Crema – che vuole essere innanzitutto un segno e non la risoluzione definitiva di tutti problemi legati all’abitare; si propone di individuare degli appartamenti che si trovano sul territorio e che, magari in questo momento, sono in disuso. Affidarli a Caritas o Acli e, allo stesso tempo, individuare dei potenziali inquilini che possano entrare in queste case; chiaramente garantendo un accompagnamento educativo sia sull’abitare che sulla gestione economica delle famiglie, scelte per abitare queste case in modo da creare la fiducia da parte dei proprietari di case che, a volte, viene meno. Tutto ciò serve a dare garanzie ai proprietari di casa perché capita che le persone abbiano il capitale per pagare l’affitto ma non le garanzie per potere accedere al mercato dell’affitto. La mediazione di un ente terzo è fondamentale”.

La Diocesi di Crema ha messo a disposizione un fondo di garanzia di 150mila euro per rassicurare e far crescere la fiducia dei proprietari di case.
Un progetto, quello dell’abitare, che il vescovo Daniele ha scelto come segno concreto di speranza in questo anno giubilare.
“ Questo è il segno principale e concreto che abbiamo scelto per questo anno giubilare – ha dichiarato il vescovo della Diocesi di Crema, monsignor Daniele Gianotti – e che richiameremo nell’ormai imminente Quaresima; la raccolta fondi che la Caritas organizza in questo tempo sarà dedicata proprio a questo progetto dell’abitare: incrementare il fondo di garanzia che ha già una sua consistenza ma che vorremmo aumentare con l’aiuto di tutti coloro che vorranno contribuirvi”.

Di qui l’appello del vescovo Daniele: “Chi ha una casa disponibile ed è interessato a contribuire per dare speranza a persone che sono in difficoltà si faccia avanti ed è il benvenuto”.
Sabrina Grilli

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