Politica

Beretta sui tagli della spesa
sociale: "Bisogna ripensarla"

Una riflessione a voce alta. Così Simone Beretta ha definito la sua prima critica del 2025 verso l’Amministrazione comunale di Crema, in merito ai tagli sulla spesa sociale nel bilancio 2024/2026.

“Non poteva essere diversamente – esordisce il consigliere di Italia Viva attraverso il suo comunicato stampa – considerato che negli ultimi anni il pareggio si realizzava “abusando” di notevoli risorse di avanzo di amministrazione che si sarebbero invece dovute spendere in opere e per il decoro di Crema evitando, come purtroppo è avvenuto, un atteso depauperamento”.

Beretta sottolinea anche la mancata approvazione, per la prima volta, della spesa pluriennale sulla Coprogettazione da parte del ragioniere capo che, secondo l’esperto politico cremasco, prima di adesso era sempre stata accettata grazie alla copertura con delle risorse destinate inizialmente ad altri scopi.

Dobbiamo cominciare a pensare seriamente al futuro – ha continuato Beretta – in modo che il nostro bilancio continui a vivere di quella virtuosità che l’ha sempre contraddistinto. Vi sono responsabilità in capo agli ultimi governi del centrosinistra che vanno superate. Non si può continuare a mettere pezze utilizzando risorse “improprie””.

Secondo il consigliere di Italia Viva, dunque, la spesa sociale andrebbe ripensata e, per rendere concreto il proprio pensiero, ha fornito alcuni esempi pratici: “Alienando le farmacie comunali senza più alcun valore sociale, escluse quelle sul territorio, delle quali dovrebbero ormai occuparsene altri diversi dal comune di Crema.

Questa città, direttamente e indirettamente, “detiene” azioni in A2A per un valore ad oggi pari a oltre 9,5 milioni di euro. Nell’ultimo anno hanno generato una redditività di circa il 7% lordo. Il problema da porsi è capire se vendere sul libero mercato le azioni, avendo chiaro sin da subito le modalità di come rendere strutturali le eventuali nuove entrate nel bilancio di parte corrente”.

Beretta, in merito a questo, critica anche la gestione di Consorzio.it: “Non possiamo non riflettere su cosa sia meglio fare e per questo serve approfondire per trovare la soluzione migliore per i comuni e non certo per consorzio IT le cui prestazioni sono pagate da chi le richiede. Quindi con la disponibilità liquida di Consorzio.it pari a più di 14 milioni di euro, e la quota diretta e indiretta delle azioni di A2A, il comune arriverebbe a sfiorare circa 13/14 milioni di euro parcheggiati”.

“Consorzio.it – continua – ha una struttura di una trentina di dipendenti e questo è giustificabile alla sola condizione che vengano prodotti utili aziendali senza dover in nessun caso ricorrere a risorse diverse che non siano dalla produzione ed erogazione di servizi a terzi. Diversamente la società andrebbe liquidata”.

Il consigliere cremasco di minoranza non ha gradito le risorse che l’azienda territoriale ha destinato ai comuni per le Cer: “Per inciso non ho condiviso che Consorzio IT abbia “regalato” ai comuni le risorse necessarie alla costituzione delle Comunità energetiche. Una misura un po’ patetica”.

“Ora – ha concluso Beretta – o si hanno obiettivi certi e condivisi da raggiungere per il territorio attraverso i quali preservare comunque la centralità di Crema, oppure si ripensi in profondità dove sia più opportuno allocare le risorse. In questo caso destinandole ai “legittimi proprietari” i cui bilanci potrebbero essere sempre più in difficoltà”.

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