Cronaca

Il vescovo Gianotti: “Diventiamo
portatori di luce e speranza”

Il vescovo di Crema Daniele Gianotti

Nel giorno di Natale, il vescovo di Crema Mosnignor Daniele Gianotti, ai microfoni di CR1, intervistato dal direttore Simone Arrighi, ha tracciato un bilancio del 2024, parlando anche dei progetti relativi al 2025.

Il vescovo ha parlato in apertura di speranza, in un mondo in cui sono conflitti aperti: “Per noi cristiani si può trovare speranza guardando Gesù Cristo, non abbiamo altro da offrire al mondo, ma questa è la realtà più grande, Dio che ci dà questo bambino come portatore di pace e luce per il mondo”.

Gianotti ha poi parlato della sofferenza di alcune popolazioni: “La Diocesi di Crema partecipa a iniziative di solidarietà. Poco prima del Natale abbiamo aiutato gli artigiani cristiani di Betlemme, acquistando regali per il personale della Diocesi, siamo dentro alle iniziative che la Caritas e le chiese propongono. Ci sono tanti soggetti singoli, come parrocchie e associazioni, che si danno da fare per andare incontro alle necessità che emergono”.

Persone bisognose però sono presenti anche nei nostri confini: “C’è il problema della casa e dell’abitare, Crema non è Milano, ma anche da noi è sempre più difficile affittare case e trovare abitazioni a prezzi ragionevoli, difficoltà che nascono dalla provenienza e dalle storie delle persone. Ci stiamo impegnando molto in questo ambito”.

Il vescovo si è soffermato sul Rifugio San Martino, eccellenza del territorio: “Si tratta di un dormitorio per adulti maschi, aperto da novembre ad aprile. Abbiamo avviato una trasformazione, con un progetto di cambiamento di sede, in accordo con Comune di Crema e Fondazione Benefattori Cremaschi, che sta restaurando un immobile di sua proprietà, l’Antica Misericordia, nata proprio per ospitare persone senzatetto. Questa nuova sede speriamo possa essere pronta entro la fine del 2025, magari allungando i tempi di accoglienza”.

Che 2024 è stato per la Diocesi di Crema? “Un anno buono, normale, non ci sono stati eventi particolarmente significativi – spiega il vescovo – Abbiamo partecipato con altre Diocesi lombarde alle visite quinquennali al Papa. Ho continuato le visite pastorali, momento ricco di conoscenza del territorio e delle comunità”.

Crema è una città molto vicina alle iniziative contro la violenza sulle donne: “Noi abbiamo un santuario di Santa Maria della Croce, nato alla fine del 400 a seguito di un femminicidio: una giovane donna, già sposata, venne ferita a morte dal marito. Questa donna, Caterina degli Uberti, ha pregato la Madonna per non morire senza sacramenti. La Madonna allora l’ha accompagnata in una casa per le cure. Nei giorni dopo, con i sacramenti, è morta. Un mese dopo un ragazzo storpio viene guarito e così nasce questo santuario. Da qualche anno il 25 novembre celebriamo la messa per questo, un luogo di preghiera e riflessione su questo dramma che ci auguriamo possa finire al più presto”.

Gianotti si è poi soffermato sul disagio giovanile: “La Diocesi patisce di questo, di recente ci sono stati due furti in case parrocchiali. Continuiamo con il lavoro degli oratori, fondamentale per accostarsi al mondo giovanile, dando un’attenzione particolare al lavorare in rete con altre realtà, come le scuole”.

La Diocesi di Crema è la più piccola, ci sono possibilità di accorpamento con altre diocesi? “Lo stesso Papa Francesco, che ha più volte insistito sull’accorpamento, è più cauto, sta chiedendo una pausa di riflessione, possiamo stare tranquilli”, risponde il vescovo.

Infine spazio agli auguri finali: “L’augurio lo faccio all’apertura del Giubileo, sotto il segno della speranza. L’augurio più bello è che il Natale ci possa rendere pellegrini di speranza, diventando testimoni e portatori di speranza direttamente. Facciamoci carico di portare luce e speranza. Buon Natale a tutte e a tutti”.

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