le due mozioni bocciate a Pandino
le due mozioni bocciate a Pandino
Una commissione ad hoc per approfondire tempi, costi e responsabilità del nuovo progetto sul ponte di via Cadorna che la giunta ha proposto come migliorativo rispetto ai precedenti.
E’ la commissione Ambiente e Territorio richiesta dai consiglieri di minoranza insieme a Paolo Nicardi, consigliere indipendente del gruppo autonomo.
A rispondere al fuoco di fila di domande, l’assessore ai Lavori Pubblici, Giorgio Pagliari. L’assessore, a nome della giunta, ha ribadito la variante migliorativa dell’ ultimo progetto avanzato che permette la riduzione dei tempi di costruzione e, conseguentemente, dei disagi alla città da un anno, come prevosto nei progetti precedenti, a sei mesi.
Il nuovo progetto, che prevede un costo dell’opera stimato intorno ai 5 mln di euro, sarà presentato a breve alla Sovrintendenza e, una volta accettato, potrebbe essere approvato a dicembre; la gara aperta ad ottobre 2025 ed il ponte posizionato ad ottobre 2026 con un tempo di chiusura massima di 6 mesi.
La novità rispetto agli altri progetti, prosegue Pagliari, sta nel fatto che si mantengono le spalle del ponte e viene rifatto tutto il resto, l’ impalcato, in una sede diversa. Ciò permette di ridurre i tempi di chiusura del ponte e limitare i disagi alla cittadinanza che è l’obiettivo dell’ amministrazione.
Ma la minoranza non ci sta.
“Durante l’incontro, nessuno è stato in grado di spiegare come sia stato possibile che i costi del ponte siano lievitati da 700 mila euro a ben 5 milioni di euro – ha incalzato il consigliere della lega Andrea Bergamaschini . “Pretendiamo trasparenza: Dove sono le responsabilità? Perché nessuno ha il coraggio di ammettere gli errori?” .A aggravare ulteriormente il quadro, è emerso che siamo già al quarto progetto per il ponte, il quale attende ancora l’autorizzazione della Sovrintendenza”.
Per l’esponente di Borghetti Sindaco, Ilaria Chiodo, c’è da chiarire, inoltre, la responsabilità dei precedenti progetti, “che sono costati circa 240.000 euro di soldi pubblici dei cittadini cremaschi, e delle valutazioni tecniche che oggi non vengono più ritenute valide e che non saranno più applicate. “Bisogna qui chiarirne le responsabilità per evitare il ripetersi di situazioni simili in futuro”, afferma Chiodo.
Per Laura Zanibelli, consigliera di Forza Italia, non sono previsti interventi alla viabilità per limitare i disagi.”Nulla per il rifacimento della viabilità da via Brescia a via Libero Comune, come invece era stata spiegata a settembre, né per un ponte provvisorio. Dalla necessità di intervenire nel 2021 si è passati a si può aspettare fino al 2026 perché il ponte, pur ammalorato, è stabile. Se così è, il problema continua ad essere affrontato dalla parte sbagliata: prima si risolva il problema viabilistico che nel caso di chiusura del ponte si rifletterà, oltre che sui quartieri, anche su tutta Crema, e territorio limitrofo, Parallelamente, ma non prima a prescindere, ci si occupi del ponte. Non ci illudiamo che un ponte provvisorio o che la proposta di un ponte interamente rifatto da sostenere fortemente alla Sovrintendenza non creino disagi dovendo comunque operare sul manufatto, ma l’obiettivo è non isolare quartieri della città, cosa che l’ amministrazione Bergamaschi continua invece a sostenere. Noi no”.
Infine Simone Beretta, consigliere di Italia Viva, ha concluso l ‘incontro in Commissione dicendo che raccoglierà le firme per la costruzione di un ponte provvisorio perché la città sarà tagliata a metà e completamente isolata”.
Sabrina Grilli