Trescore, polemiche sulle parole
di Preng rivolte alla Mandelli
“Non capisci niente”, “Vuoi capire che lui [il sindaco, ndr] ha vinto ed è il capo”. Queste sarebbero alcune frasi rivolte dal consigliere Nikolli Preng all’indirizzo della consigliera di minoranza Cristina Mandelli durante il Consiglio Comunale del 29 novembre 2024 a Trescore Cremasco, così come riportato dalla stessa consigliera, che ha riportato all’attenzione dei colleghi l’episodio che l’ha vista protagonista nella seduta consigliare precedente.
Mandelli parla di aggressione verbale, discriminazione di genere, intimidazione e violenza psicologica. “Nikolli Preng ha utilizzato, riportando le precise parole, frasi quali “Stare zitta”, “Non capisci niente”, “Vuoi capire che lui [il sindaco, ndr] ha vinto ed è il capo”. A seguito di tali intimidazioni, rese ancora più gravi e preoccupanti dalle circostanze nelle quali sono state pronunciate, ovvero lo svolgimento di una regolare seduta del Consiglio Comunale, la Consigliera Cristiana Mandelli ha chiesto a Nikolli formali dimissioni dalla carica di Consigliere e al sindaco Barbati chiarimenti in merito alla posizione che intende assumere in merito all’episodio”, riporta la lista civica Trescore Futuro.
“Barbati, ancora una volta, si è schierato fermamente a fianco del suo consigliere – prosegue la lista civica – dimostrando incapacità nel riconoscere la gravità dell’episodio, reso ancora più violento dal contesto nel quale è avvenuto: il Consiglio comunale, ovvero il momento più alto di espressione democratica e luogo di confronto pubblico prima che politico. Mandelli intende portare alla luce non solo il triste e preoccupante avvenimento che l’ha vista protagonista ma anche, e soprattutto, il perpetuarsi di suddetti comportamenti antidemocratici, atteggiamenti patriarcali e le parole sessiste utilizzate, ribadite e più volte seguite da sguardi divertiti scambiati dai consiglieri di maggioranza”.
“Il gruppo Trescore Futuro indignato – conclude il comunicato – amareggiato e preoccupato per la superficialità con la quale l’episodio è stato vissuto e rapidamente archiviato, si domanda come questi comportamenti possano essere ritenuti consoni per dei Consiglieri comunali (che si ricordano essere pubblici ufficiali) e accettato dai Trescoresi”.