Cronaca

Crema, “finalmente
il sottopasso”

”Finalmente il sottopasso”, l’opera più attesa della città è stata completata. Il sottopasso di via Gaeta a Crema si appresta a essere inaugurato. “Stiamo lavorando per renderlo accessibile il 13 dicembre”, sottolinea il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi. Il tutto è stato presentato ieri sera a Santa Maria, alla Casa del Pellegrino.

Tutto parte nel 2016, grazie al progetto Crema2020, focalizzato sulla riqualificazione della stazione, inserita nel progetto più ampio di rigenerazione urbana dell’area nord est, il sottopasso rientrava in un ambito di trasformazione complessiva. Rete Ferrovia Italiana ha finanziato per il 50% l’opera che modificherà i collegamenti tra Santa Maria e il resto della città.

“RFI, nel giro di un mese e mezzo, ha recuperato i tempi perduti – sottolinea Giorgio Pagliari, assessore ai Lavori Pubblici e Viabilità del Comune di Crema – Il 13 dicembre, in occasione di Santa Lucia, se tutto va per il meglio, potremmo inaugurare. Il problema viabilità ha toccato soprattutto i ciclisti, grazie al sottopasso potranno muoversi in sicurezza. Dovremo capire qual è l’effetto del sottopasso sulla circolazione che migliorerà, ma ci sarà comunque un cambio.
Dovremo rivedere la segnaletica orizzontale e verticale, faremo in modo che chi arriva da Santa Maria possa usare il sottopasso a piedi in sicurezza. Ci sarà un ascensore che abbatterà le barriere architettoniche della stazione e si potrà procedere all’utilizzo della bicicletta a mano in stazione. Il tema vero però è un altro: nel momento in cui si aprirà il sottopasso, il passaggio a livello sarà immediatamente chiuso.
In questo momento per chiudere il passaggio a livello accettiamo barriera new Jersey e grigliata (che non ci piace), che sarà rivista perche vogliamo mantenere l’aspetto estetico del viale tra Piazza Rimembranze e Santa Maria. L’apertura sottopasso sarà un sollievo per tutta la città”.

“È una trasformazione importante di quest’area – spiega Cinzia Fontana, assessore alla Pianificazione Territoriale – Quale tipo di città vogliamo costruire? L’apertura del sottopasso non è al termine di un percorso, ma è un divenire della città, entriamo nella storia industriale di questo territorio. Quando parliamo di questa parte della città parliamo spesso di ‘ex’. Da allora, dagli inizi degli anni ‘90, tutte le forze economiche parteciparono per reindustrializzare quell’area, poi si è passati al progetto di rigenerazione. Gli studi di 20 anni fa sono stati fondamentali, perché sono diventati un punto di riferimento. Se oggi siamo qui è perché dietro c’è un lavoro grande da parte di più amministrazioni. Per il sottopasso sono stati spesi 10 milioni di euro, per un totale di 35 per quella zona della città”.

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