Giovani e lavoro, non si colma
il divario domanda-offerta
E' emerso dai dati presentati giovedi dall'Osservatorio istituito presso il Settore Formazione e Lavoro della Provincia di Cremona: il divario tra i profili di giovani appena usciti dal sistema formativo e le richieste delle imprese ammonta a circa 4.000 unità. Erano 2.700 nel 2022
Le richieste delle aziende e le aspettative dei giovani che escono dal percorso di studi: questo il tema affrontato giovedi scorso nell’incontro promosso dall’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro in Sala Maffei a Cremona, durante il quale è stato presentato il “Rapporto sulle connessioni fra sistema formativo e sistema economico in provincia di Cremona” relativo al 2023.
Obiettivo: analizzare i dati sul territorio provinciale con l’intenzione di fornire strumenti utili ai giovani per l’orientamento nel percorso accademico e professionale.
Le principali evidenze dei dati e delle informazioni, elaborati sulla base di molteplici fonti sono, state presentate da Andrea Gianni, project manager nel settore delle Analisi previsionali del Mercato del Lavoro di PTS CLAS, che collabora da anni con il Settore Formazione e Lavoro della Provincia, diretto da Barbara Faroni e l’Ufficio di Statistica della Camera di Commercio.
E’ stato rilevato ad esempio l’elevato divario fra il numero di entrate previste dalle imprese nel 2023 senza richiesta del
requisito dell’esperienza (circa 9.210 assunzioni programmate) e il numero medio di studenti annualmente in uscita dai percorsi di istruzione e formazione professionale presenti a livello locale (circa 2.590): se anche tutti i diplomati rispondessero alle richieste delle imprese, ciò non sarebbe sufficiente a soddisfare la richiesta.
In altri termini, la domanda delle imprese viene soddisfatta da parte dei giovani che escono dal sistema formativo solo nella misura del 30% circa.
Inoltre aumenta la propensione delle imprese cremonesi a prevedere l’ingresso in azienda di giovani fino a 29 anni, in controtendenza rispetto agli ultimi anni post-pandemia: nel 2023 tale quota rappresenta il 30% del totale delle assunzioni previste, a fronte del 28,1% del 2022, del 28,9% del 2021 e del 29,4% del 2020.
Cresce anche il numero di giovani candidati che le imprese cercano e faticano a trovare: il 49% nel 2023 contro il 44% nel 2022, e non si arresta il fenomeno del “mismatch”: il divario tra i profili di giovani appena usciti dal sistema formativo e le richieste delle imprese ammonta a circa 4000 unità, di cui il 93,8% riguarda diplomati e qualificati e poco più del 6% laureati o con un titolo di ITS. Nel 2022 questo divario era di appena 2.700 unità. Spicca in questo senso la dimensione particolarmente preoccupante del divario in un settore cruciale come quello dei servizi per la salute e l’assistenza sociale, che raggiunge le 350 unità a fronte delle 190 unità riscontrate nel 2022.
“Anche nella nostra provincia – sottolinea Giovanni Gagliardi, consigliere provinciale delegato al lavoro – uno dei problemi più evidenti del mercato del lavoro in questo periodo storico è il disallineamento fra la domanda e l’offerta di lavoro. Ma non è una novità: è un fenomeno già manifesto da parecchi anni, che si è solo accentuato dopo la pandemia e che trova le sue ragioni in molteplici fattori, non riconducibili soltanto al calo demografico che pure inizia a far sentire il suo peso”.
All’incontro in sala Maffei hanno partecipato attivamente alcune scuole e istituti di formazione: l’Istituto Ghisleri (classe 4^ di Istruzione Tecnica “Amministrazione, Finanza e Marketing – Servizi Informativi Aziendali”); l’Istituto Einaudi (classe 5^ di Istruzione Professionale “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” e la classe 5^ di Istruzione Tecnica indirizzo “Turismo”), il Liceo Anguissola (classe 5^ del Liceo delle Scienze Umane – Opzione Economico -sociale – Curvatura Comunicazione), il Centro di Formazione Professionale IAL (classe 4^ diTecnico grafico e classe 4^ di Tecnico riparatore di veicoli a motore – Carrozziere), il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) con un gruppo di suoi allievi.
Con il supporto dei loro insegnanti e la guida di Carlo Catania, formatore ed esperto di orientamento, gli studenti hanno lavorato insieme e hanno fatto emergere i valori in cui credono, le loro aspirazioni e desideri rispetto al mondo del lavoro. Queste le principali evidenze emerse: stipendio adeguato, che consenta di sentirsi valorizzati professionalmente per il lavoro che si svolge e le competenze possedute, ma anche di essere economicamente indipendenti; relazione con altre persone e il lavoro in team; crescita professionale, l’opportunità di apprendere, di migliorare e “diventare qualcuno”; conciliazione lavoro – tempo libero (flessibilità oraria); accesso a smart working; ambiente di lavoro che tuteli in benessere psico-fisico di tutti; possibilità di lavorare in un contesto “internazionale”, che permette di crescere dal punto di vista relazionale, culturale e linguistico; un lavoro coerente con il percorso di studi svolto e che non sia ripetitivo.
Valori, aspettative e desideri che – ha sottolineato Carlo Catania – è bene esplicitare, far emergere, affinchè non restino vincoli che ci imprigionano, ma siano punto di partenza per muoversi con coraggio, fare scelte e piani d’azione che consentano di realizzarli o di individuarne altri più raggiungibili.
Ad ascoltare con attenzione le riflessioni emerse e a rielaborarle è stato Matteo Gosi, CEO di Wonder Spa, che ha sintetizzato le attese di ogni impresa rispetto ai candidati da assumere (competenza, proattività, efficienza, serietà, voglia di lavorare). Se è vero che oggi ci sono tante opportunità e i candidati hanno un maggiore potere contrattuale, è ancora più importante impegnarsi per essere preparati, lavorare sulle competenze, fare esperienze, coltivare la serietà, la proattività e la voglia di lavorare, perché innanzitutto non è scontato che in mancanza di queste caratteristiche trovi un’azienda che ti accolga. Inoltre il mercato del lavoro è in veloce cambiamento, potranno emergere molte situazioni di crisi e occorre prepararsi anche ad evenienze diverse e cioè ad una realtà in cui i lavoratori dovranno tornare ad adattarsi alle attese delle aziende
L’incontro si è concluso con un intervento di Barbara Faroni, dirigente del Settore Lavoro e Formazione, che ha ringraziato i relatori e gli studenti per la loro collaborazione, ma ha anche ricordato agli studenti che non sono soli di fronte al mondo al lavoro, perchè ci sono persone esperte che possono aiutarli a costruire o a rafforzare il loro progetto e a muovere i primi passi per realizzarlo. Ci si può qundi rivolgere ai Centri per l’impiego della Provincia che offrono gratuitamente i loro servizi a tutto il territorio della provincia (sedi di Crema, Soresina, Cremona e Casalmaggiore), ma anche presso la rete di altri soggetti pubblici e privati, diffusi in tutto il territorio provinciale e accreditati da Regione Lombardia per svolgere questi servizi.
Il servizio di Federica Priori