Politica

Scuole materne paritarie, Caso:
“Sforzo del Comune rilevante”

Teresa Caso, consigliere di maggioranza di Crema aperta, ha replicato alle dichiarazioni della minoranza, soprattutto della consigliera di Forza Italia Laura Zanibelli, sul contributo alle scuole materne paritarie.

“Lo sforzo del Comune nel sostenere le scuole paritarie è rilevante (siamo poco sotto i 300mila euro), pur nei limiti stringenti di un bilancio pressato dalla lievitazione di spese obbligate che restringono fortemente i margini di manovra e previsioni di tagli ai Comuni da parte dello Stato con la prossima Finanziaria. Basta confrontare l’entità delle quote trasferite dal Comune con quelle di Stato e Regione, che peraltro dovrebbero garantire il diritto allo studio: dal bilancio della scuola di S. Maria del 2023 emerge che i contributi ricevuti sono stati di 41 mila euro dal Comune, 49mila euro dallo Stato e meno di 5mila euro dalla Regione. La sproporzione è evidente.

In commissione i consiglieri di maggioranza e di minoranza avevano condiviso che le scuole periferiche svolgono un importante ruolo sociale all’interno dei loro quartieri perché garantiscono un servizio fondamentale per i bambini e per le famiglie in assenza di altre scuole, esprimendo anche forte preoccupazione per la situazione delle scuole di San Bernardino e Santa Maria che, avendo meno iscritti, hanno meno contributi da tutti, Stato, Regione, Comune e famiglie, a fronte di spese fisse a cui devono far fronte. Inoltre, operando in quartieri certamente più fragili dal punto di vista sociale, sono esposte a maggiore rischio di morosità. Consapevoli che la loro presenza nel quartiere è fondamentale per la vita di tutta la comunità, per sostenerle maggiormente si era fatta largo l’ipotesi di verificare, senza toccare il valore della convenzione, la possibilità di una rimodulazione dei contributi all’interno dell’aumento di spesa di 56mila euro già stanziati. Tale proposta avrebbe dovuto tenere conto delle effettive differenze fra le scuole, sia per il contesto di quartiere in cui operano, sia per le rette che sono molte diverse da scuola a scuola: si va infatti dai 170 euro al mese di San Bernardino a circa 330 euro della Scuola Manziana per i residenti e 430 per i non residenti. Per avanzarla, era necessario poter contare su un’alleanza di reciproco sostegno tra le scuole paritarie stesse.

La minoranza, prima in commissione e poi attraverso gli emendamenti in Consiglio, si è limitata ad aggiungere duemila euro per ciascuna scuola di quartieri e a incrementare la quota-pasto a S. Maria, portandola da 1,25 a 1,50 euro. Tale proposta, oltre essere andata oltre il limite dell’aumento del 24% già previsto nella nuova convenzione, lascia purtroppo il nodo del problema irrisolto, perché è evidente che mille o duemila euro in più non avrebbero garantito maggiore stabilità a quelle scuole: due iscrizioni in meno sarebbero bastate per azzerarne l’effetto. La preoccupazione della minoranza, più che tutelare le scuole in difficoltà, è stata quella di non creare differenze tra le scuole per “non metterli l’uno contro l’altro” come ha dichiarato apertamente un consigliere di minoranza che ci ha poi accusati di voler togliere ai ricchi per dare ai poveri. A parte che il nostro approccio non è quello di penalizzare nessuno, ma semmai applicare criteri di equità e solidarietà, non crediamo affatto che questo principio, profondamente cristiano, possa non trovare approvazione nell’ambiente delle scuole paritarie.

La convenzione approvata, comunque, ci dà la possibilità di sostenere le scuole in difficoltà, per quanto ci sarà consentito dalle risorse a bilancio sul fondo per il Diritto allo Studio, con interventi puntuali nel caso di spese straordinarie come è previsto dall’articolo 13 della convenzione e intervenire nei casi di morosità attraverso l’accesso al fondo per la gestione degli insoluti gestito dai Servizi Sociali del Comune di Crema (art.14). Questo per ribadire che, grazie alla Convenzione approvata, l’Amministrazione Comunale continuerà a sostenere le scuole paritarie, nella consapevolezza dell’importante funzione sociale di prossimità che ricoprono”.

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