Sport

Panathlon Crema:
tra velodromo e cimeli

Una conviviale quella di novembre del Panathlon Club Crema con al centro il ciclismo cremasco, il rinato velodromo Pierino Baffi e l’idea di uno spazio museale, dove rendere fruibili agli appassionati i cimeli che in questi anni sono stati recuperati grazie all’impegno di Luigi Dossena.

Nell’introduzione del presidente del club Massimiliano Aschedamini, “l’idea di una storia bella, che il Panathlon ha contribuito a portare avanti, quella di condividere i cimeli dei ciclisti che hanno corso sul velodromo di Crema”, nata dieci mesi fa a Pianengo, in occasione della celebrazione del compianto Giancarlo Ceruti, storico presidente cremasco della Federazione Ciclistica Italiana, grazie a Luigi Dossena, ed “alla sua lucida follia”, ha detto il presidente Panathlon Crema.

Alla conviviale presenti anche Ernesto Roberto Barbaglio sindaco di Pianengo, paese che nel marzo scorso presso la locale biblioteca ha ospitato una mostra con alcuni dei cimeli che hanno dato l’avvio al progetto, e Graziano Fumarola, presidente della Nuova società Pista di Crema.

“21 mesi fa con Stefano Pedrinazzi e Marco Villa si era parlato di nuove prospettive per il velodromo proprio in occasione di una conviviale Panathlon – ha detto Fumarola – poi il 27 dicembre dell’anno scorso l’inaugurazione, e da aprile la nuova gestione, grazie alla società che rappresenta chi fa attività giovanile ciclistica nel territorio, con lo scopo di dare ai giovani la possibilità di mettersi in pista ed allenarsi in maniera sicura”.

E i numeri di questa prima stagione dopo la riapertura sono degni di nota: 183 tesserati, dei quali 100 di età compresa tra i 7 e i 12 anni, ed il resto, dai 13 ai 17 anni, per un totale di 67 giorni di attività e 236 ore di apertura.

“Grazie al comune di Crema, alleato per riportare il velodromo agli onori di un tempo”, ha aggiunto Fumarola ricordando le manifestazioni organizzate: dalla “Tre sere di Crema”, con 140 iscritti da tutta la regione, al Campionato giovanile lombardo, con 257 partecipanti. “Questo deve essere un vanto per tutto il territorio”, ha sottolineato Fumarola.

Pur non essendo possibile per mancanza di spazi l’allestimento di un museo vero e proprio al velodromo, com’era nelle intenzioni del vulcanico Luigi Dossena, grazie alla donazione di alcuni cimeli, si troverà una parete nel complesso del velodromo, affinché quanto raccolto possa essere esposto: “Rappresentano le radici nel passato e le ali rivolte ai giovani, perché lo sport è vita”, ha concluso il presidente della società che gestisce il velodromo.

Nell’intervento appassionato di Luigi Dossena, un excursus storico che parte dalla primavera del 1969, quando lui stesso si allenava in bici con l’amico Ceruti e l’ex consigliere regionale pianenghese, Agostino Alloni.

Dossena ricorda il documento di Severina Donati de Conti relativo alla notizia della prima gara ciclistica tra Milano-Lodi-Crema risalente al 1895, la bici di Carlo Bonfanti, tra i più grandi ciclisti non professionisti, il tapirulan di allenamento di Marino Morettini, le maglie di Sagan e Lombardi, il documento risalente al 1922, dal quale si può evincere come il velodromo di Crema sia il terzo più antico al mondo, oltre all’elenco di cimeli, ai manifesti originali del passaggio in città del Giro d’Italia nel maggio 1964, agli aneddoti e alle curiosità, come la presenza di Eddy Merx a Offanengo, o quella delle icone del ciclismo tricolore Fausto Coppi e Gino Bartali al velodromo di Crema, fino alla bici del Campionissimo donata dalla famiglia Morettini, che sarà esposta nella sede della Banca Cremasca.

In chiusura, la parola al consigliere comunale delegato per lo sport, Walter Della Frera, che ha ricordato l’impegno personale e quello delle amministrazioni guidate da Stefania Bonaldi per l’acquisizione al patrimonio comunale del velodromo cittadino e il lungo iter che ha portato al finanziamento per la ristrutturazione da Sport e salute. Quanto alla prossima stagione, si preannunciano manifestazioni sportive nazionali nel rinnovato velodromo, con la speranza dei campionati italiani giovanili al Baffi, come ipotizzato qualche settimana fa in occasione di un evento in piazza Duomo, dallo stesso Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione Ciclistica Italiana.

 

Ilario Grazioso

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