100 anni di Carlo Fayer:
il 19 in Sala Bottesini
Presentate nella sala consiliare del comune di Ripalta Cremasca le celebrazioni per il centenario di Carlo Fayer, organizzate dal comune guidato da Aries Bonazza, in collaborazione con la Fondazione Teatro San Domenico.
Alla presenza del sindaco, dell’assessore alla cultura Corrado Barbieri, di Umberto Cabini, già presidente della Fondazione San Domenico e attuale presidente della Fondazione ADI (Associazione per il Disegno Industriale) Collezione Compasso d’Oro, dell’artista Gianni Macalli, della famiglia e di amici come Walter Ruffoni e Walter Venchiarutti ne è stata tracciata la figura di artista poliedrico, che ha rappresentato la comunità ripaltese a livello nazionale e internazionale e che nella serata di martedì 19 novembre in Sala Bottesini troverà il suo momento clou.
Una carriera artistica quella di Fayer caratterizzata da amicizia e condivisione con colleghi tra i più importanti del panorama del’arte del novecento, da Baj a Christo, da Fontana a Warhol, solo per citarne qualcuno, per uno sperimentatore che non si è mai fermato, come ha testimoniato la mostra antologica del 2010, ricordata più volte nel corso della presentazione di ieri. E come testimonia la raccolta di opere presenti presso il municipio di Ripalta Cremasca
dal 2017, dov’è possibile ammirare una delle più grandi collezioni delle opere dell’artista scomparso nel 2012.
Nel corso degli interventi ieri sera è stata sottolineata la “capacità di Fayer di far lavorare insieme i contrari”, ma anche la qualità di storico dell’arte, le collezioni degli ex voto, gli esempi bellissimi di santelle che si possono ancora trovare nel Cremasco (citata quella di Campagnola ndr). “Una personalità identitaria e allo stesso tempo cosmopolita” ha aggiunto l’amico Walter Venchiarutti, per un “narratore fine e intelligente conversatore”, capace di unire l’italiano al dialetto, il sacro e il profano, occupandosi anche di cucina, capace di mettere a proprio agio tutti, dal docente universitario, alla persona comune.
“Carlo è stato uno sperimentatore e noi vogliamo tirar fuori questa sua parte, nel corso della serata di martedì 19 novembre in Sala Bottesini, come se fossimo in un’osteria, con una forma divertita e divertente per raccontarlo”, ha commentato l’assessore Corrado Bianchessi. Infatti saranno proprio alcuni amici che ne racconteranno in quella serata l’uomo Carlo Fayer, attraverso aneddoti legati alla vita dell’artista, alle sue passioni, ai viaggi, alla cucina, all’arte, ai paesaggi dei luoghi a lui cari e che ne hanno suscitato ispirazione per le sue opere, ed in quella sede, ha aggiunto il sindaco Aries Bonazza, saranno proiettate anche alcune foto storiche dell’archivio dell’artista e, in collaborazione con Lusardi Restauri, saranno esposte anche alcune opere.
“Per 20 anni abbiamo lavorato in vari studi, e per me, più giovane di lui, è stato il mio maestro con il quale mi sono confrontato sull’arte contemporanea – ha detto Gianni Macalli – perché Fayer è stato un artista che aveva una formazione completa, architetto, scultore, incisore, una tale ricchezza che si rendeva disponibile alla sperimentazione, andando oltre la conoscenza tecnica. Il 19 vogliamo portare questo aspetto di Carlo Fayer, la sua vita vera, ed il tavolo come momento di condivisione, dove trova spazio la gente più umile e l’intellettuale”.
Appuntamento dunque in Sala Bottesini martedì 19 novembre alle 20,30, per chiudere le celebrazioni, che già la scorsa settimana hanno avuto un prologo con la presentazione del libro Crema e un Amore, curato dal Lions Crema Host nel corso delle presidenze di Paola Orini e Adriana Cortinovis Sangiovanni, con le poesie di Angelo Gasparini.
Ilario Grazioso