Cronaca

Il San Domenico a Crema: da 25
anni cuore culturale della città

Inaugurata venerdì la mostra “Le Vite del San Domenico”, inquisitori, nobili, artisti e musici, organizzata dalla Fondazione San Domenico per celebrare i primi 25 anni del teatro. Una mostra che sarà visitabile con ingresso gratuito fino al primo dicembre, il venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 19.

Nel foyer del teatro ieri presenti l’assessore comunale alla cultura Giorgio Cardile, il presidente della Fondazione San Domenico Giuseppe Strada, ma anche cittadini, ex componenti dei consigli di amministrazione che si sono succeduti negli anni, a partire dalla prof.ssa Paola Orini, che per prima guidò la neonata Fondazione. In mostra presso la Galleria Arteatro, anche una trentina di opere scelte tra quelle facenti parte il patrimonio della Fondazione, selezionate su indicazione dell’ex presidente Umberto Cabini, promotore della stessa Galleria sedici anni fa. Da allora infatti i vari espositori sulla base di una precisa indicazione regolamentare hanno donato una delle proprie opere alla Fondazione, permettendo con ciò la creazione di questo patrimonio artistico.

Tra i ringraziamenti per l’allestimento del percorso proposto per celebrare questo importante traguardo, la Fondazione ha inteso ricordare il sostegno di Carlo SolziMarinella Gardini, ma anche di altre realtà cremasche, la Proloco, il Comitato del Carnevale Cremasco, la Compagnia del Santuario di Checco Edallo, che ha messo a disposizione alcuni splendidi abiti di scena, oltre a chi si è occupato del video di ricostruzione dell’ex chiesa del San Domenico.

Nell’intervento del presidente Strada, l’idea che sta alla base delle celebrazioni: non solo il ricordo dei numeri che ne certificano la crescita, dalla prima stagione con poco meno di 9 mila spettatori, all’ultima con un’ottantina di spettacoli e più di 64 mila spettatori, ma anche il racconto delle storie che caratterizzano il complesso stesso del San Domenico. “Abbiamo voluto raccontare la storia di questo spazio teatrale che è spazio di vita, e da qui tante storie sono passate come tanti sono i personaggi che hanno fatto la storia e che si sono succeduti – ha commentato Giuseppe Strada –noi li abbiamo voluti raccontare nel libro e li raccontiamo nella mostra per celebrare questa struttura che è sempre stata un teatro pieno di vita, e che tutt’ora è un cuore culturale per la città”.
Ilario Grazioso

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