Politica

Elezioni USA:
dibattito PD a Pandino

Ieri sera ha fatto tappa a Pandino la rassegna che il Partito Democratico di Cremona dedica alle elezioni presidenziali che si terranno tra meno di un mese negli Stati Uniti. Presso la sala civica, organizzato dal PD di Pandino e dai Circoli dell’Alto Cremasco, hanno trattato il tema la parlamentare Lia Quartapelle vicepresidente della Commissione Esteri della Camera e Michele Bellini, responsabile Europa per il PD della Lombardia, alla presenza di sindaci ed esponenti del partito.

Dall’impatto che possono avere sugli esiti e sulla partecipazione degli americani al voto delle catastrofi ambientali, come il recente uragano Milton, alla situazione internazionale contingente in Ucraina e Medio Oriente, fino all’importanza degli Stati chiave nelle presidenziali USA caratterizzato da un sistema dove i “grandi elettori” che poi vanno ad eleggere il presidente, hanno un peso ed un numero differente tra i vari Stati che compongono il Paese, che da sempre evidenzia un comportamento elettorale è molto variabile.

Di questo e di tanto alto ha parlato la giovane parlamentare, dimostrando competenza, capacità dialettica e linguaggio in grado di tenere l’attenzione dei presenti in Sala civica, i quali a fine serata hanno anche partecipato attivamente al dibattito, al quale ha portato anche il suo contributo Stefania Bonaldi, già sindaca di Crema e componente della segreteria nazionale del PD.

“Proprio sugli Stati chiave si sta concentrando la campagna elettorale della candidata Kamala Harris – ha detto sul punto l’onorevole Quartapelle – che proprio lì concentra anche le risorse economiche”. Nello scenario internazionale è centrale la guida americana e lo è ancora di più in questo momento, dice la vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, che ricorda gli effetti della prima presidenza Trump ed i rischi di un eventuale bis: “L’Italia da sola è un vascello in mezzo al mare e bisogna incalzare l’Europa sulle varie questioni, ma il Governo Meloni cosa fa?” si chiede l’esponente PD: resta in una posizione di attesa, con l’interrogativo se dimostrare vicinanza all’amministrazione uscente Biden sulle questioni internazionali, o attendere l’esito delle nuove elezioni.

“Ricordate quale fu lo scenario del 2016 – chiede ai presenti Lia Quartapelle – tra la Brexit e Trump?”. Il risultato fu quello di veicolare un messaggio, “la possibilità di votare movimenti nazionalpopulisti con un impatto devastante che poi si è propagato”. Nel corso della serata analizzati anche altri aspetti delle campagne elettorali USA: “Narrativamente sono campagne elettorali belle, che prefigurano tanti temi che vedremo poi anche da noi in futuro, ma se dovesse vincere Trump il messaggio è chiaro: divisione, odio, scherno verso chi è in difficoltà. Kamala Harris – aggiunge Quartapelle – ora introduce una cifra politica che non vedevamo da tempo: la gioia, in un mondo cupo. Lei è solida e gioiosa”.

L’attenzione poi si sposta anche sulla Convention democratica, che ha voluto rappresentare per la vice presidente della Commissione Esteri di Montecitorio, l’idea di un Paese che sta insieme, ed insieme affronta difficoltà, offrendo un messaggio tollerante. Non poteva mancare la parte relativa all’Asia, ed alla Cina in particolare: “Ormai è una costante in America il confronto con la Cina, ma per noi Europa, il confronto deve essere invece con la Russia, senza Mosca perdiamo un pezzo della nostra storia continentale” dice la Quartapelle.

Introdotto da Michele Bellini, non poteva mancare il ragionamento su Israele, Palestina, ed il conflitto regionale, che per forza gioca un ruolo importante anche nelle elezioni USA: “Le sensazioni sono di impotenza e fastidio – dice Lia Quartapelle – perché ad esempio, la condizioni umanitaria a Gaza è inaccettabile, la situazione in Libano gravissima, e c’è anche una responsabilità dell’amministrazione Biden, che ha dimostrato poca influenza verso Israele”.

Kamala Harris si è già espressa per il cessate il fuoco e gli aiuti umanitari a Gaza, ha detto Quartapelle, quanto a Trump: “Gli accordi di Abramo promossi da lui, sono anche una delle ragioni di questa situazione”, chiosa Lia Quartapelle, ricordando la dichiarazione congiunta tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti, dell’agosto 2020. In definitiva, per l’esponente nazionale del partito però, la candidata americana che ha preso il posto di Biden a pochi mesi dal voto, sta dimostrando però di avere carica, personalità, capacità di cogliere l’occasione, caratteristiche che ora stanno emergendo e che negli auspici del Pd si spera possano dimostrarsi vincenti.

Ilario Grazioso

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