Sport

Ciclismo, il Ct italiano
Marco Villa omaggiato a Crema

Carattere riservato, mentalità vincente, carisma che lo ha portato ad essere un campionissimo, da atleta e da tecnico. Pomeriggio di omaggi per Marco Villa, il ct della Nazionale Italiana di Ciclismo, atleta “adottato” dal Territorio Cremasco, sia dal punto di vista sportivo, sia da quello privato.

In Piazza Duomo, infatti, un centinaio di persone hanno assistito alla premiazione della targa di onorificenza conferitagli dal Sindaco Fabio Bergamaschi e l’assessore allo Sport Walter Della Frera, prima di rivivere il suo percorso da atleta, dagli inizi in Juniores, fino ai successi mondiali di Bogotà e Manchester nel ‘95 e nel ‘96, passando per le spedizioni trionfali da tecnico in cui ha condotto gli azzurri a successi memorabili, tra cui la recente medaglia d’oro nel Madison femminile conquistata da Chiara Consonni e Vittoria Guazzini, l’argento nel Madison maschile con Elia Viviani e Simone Consonni, e il bronzo nell’inseguimento a squadre maschili, alle Olimpiadi di Parigi 2024. Un’eredità già scritta con l’oro del quartetto delle meraviglie ai Giochi di Tokyo 2020 e la vittoria di Elia Viviani a Rio 2016 nell’ Omnium.

All’evento presenti le istituzioni territoriali Gianni Rossoni presidente dell’Area Omogenea Cremasca e il sindaco di Montodine Alessandro Pandini, ma soprattutto Cordiano Dagnoni, il presidente della Federciclismo, che ha espresso il suo orgoglio e soddisfazione per questi quattro anni in cui Villa ha portato il ciclismo italiano a vette mai raggiunte fino ad ora.

Un attestato di stima e di ammirazione da parte del popolo Cremasco ad un grande sportivo, non amante dei riflettori, ma che grazie alla sua cultura del lavoro ha portato la luce nel ciclismo italiano.

“Per me è stata una sorpresa – ha commentato Villa – sono molto legato al Territorio, al Velodromo di Crema che ha riaperto, ed è una grande soddisfazione. Spero di dare una grande spinta all’attività ciclistica cremasca che è lotta per i vertici da anni, ma ha sempre bisogno di nuove leve”.

 

Riccardo Lionetto

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