Non diffamò l'agente della locale
sui social. Prove insufficienti
Non c’è la prova che Francesco Hornik, 23 anni, di Vaiano Cremasco, abbia diffamato sui social il vigile Augusto Sponchioni, 48 anni, in servizio a Monte Cremasco. Il giudice lo ha assolto, così come chiesto anche dal pm onorario Silvia Manfredi. I due uomini, pur vivendo nello stesso paese, non si conoscono. Francesco era accusato di aver dato al vigile del “localotto”, e di aver scritto su facebook “bastardo, prima o poi ti ammazzerà qualcuno, nano di m…”. Il commento era scritto sotto la fotografia pubblicata sul social del Comune di Monte Cremasco in occasione della cerimonia del 25 Aprile del 2020. Foto in cui figurava Augusto insieme al sindaco-avvocato Giuseppe Lupo Stanghellini, legale di parte civile.
Il commento riportava la firma di Francesco Hornik , ma la prova che sia stato lui a scriverlo non c’è. Non è stato accertato se la frase fosse davvero dell’autore. “Mi sono sentito tirato in ballo”, ha detto in aula Sponchioni, “offeso e minacciato”. L’agente aveva sporto denuncia e i carabinieri erano risaliti all’imputato, che era già conosciuto.
“Localotto è riferito alla qualifica dell’agente della polizia locale”, ha detto l’avvocato Lupo Stanghellini, che aveva chiesto 10.000 euro di risarcimento per il suo assistito. “Quella frase è lesiva dell’onore e del decoro dell’agente”.
Per i difensori Stefania Giribaldi e Davide Garbetta, invece, “gli indizi a carico del signor Hornik non costituiscono prova certa della sua responsabilità penale al di là di ogni ragionevole dubbio, in quanto, per esempio, dagli atti non emerge che sia stata effettuata una verifica dell’indirizzo IP, perché è facilissimo clonare un profilo facebook. Quanto scritto non è indirizzato direttamente alla persona offesa, ma al profilo facebook del Comune, dunque, potrebbe provenire da un altro soggetto o da un altro dispositivo”.
Sara Pizzorni