Cronaca

L'arte del formaggio nell'open day
della Casearia di Pandino

Sono stati giorni proficui e partecipati quelli dello scorso weekend alla Casearia di Pandino, che ha aderito al progetto Caseifici OpenDay, l’iniziativa nazionale che partendo dalla considerazione che il formaggio non altro che “la corsa del latte verso l’immortalità”, si propone di veicolare la conoscenza di tutte le produzioni casearie italiane. Come? Proprio dando la possibilità ai cittadini di visitare dove si concretizza l’arte della trasformazione lattiero casearia. Così anche la sede di Pandino dell’Istituto Agrario Stanga ha aperto le porte del suo caseificio didattico, che non è solo un laboratorio dove gli studenti svolgono le esercitazioni, ma una vera e proprio azienda, che produce e commercializza.

La direttrice Carla Bertazzoli, la vice Silvia Panigada ed il direttore del caseificio, Davide De Carli hanno accolto i visitatori, coadiuvati da un gruppo di studenti delle classi quarta e quinta. Prima la visita alla struttura di via Bovis, poi le degustazioni. Più di 50 i bambini arrivati dai paesi del Cremasco, ma anche da Bergamo, Tribiano e Paullo, che hanno partecipato e che hanno potuto sperimentare l’arte di produrre il formaggio attraverso il laboratorio di caseificazione proposto dai docenti.

“Nel corso delle degustazioni abbiamo voluto concentrare l’attenzione sull’analisi della pasta, gli odori, i sapori, gli aromi. E poi abbiamo voluto presentare le novità del formaggio al fieno e del gelato – commenta la direttrice Carla Bertazzoli – senza dimenticare i più tradizionali Fontal e Canestrella con il peperoncino”.

Soddisfazione anche da parte della dirigente scolastica Roberta Di Paolantonio, per una ripresa delle lezioni già ricca di appuntamenti per la storica scuola pandinese, reduce dai successi al 15° Concorso Caseario Nazionale. Ben quattro sono stati i riconoscimenti, per il Nebbia in Val Padana ed il Gustoso come produzioni proprie, e per le collaborazioni con l’Azienda Agricola Pratello di Padenghe sul Garda (BS) e lo Spaccio Agricolo Nonno Mario di Dovera. i.g.

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