Donne e povertà, la richiesta
di maggiore attenzione
“In questo periodo, da due anni a questa parte, dormo per strada e devo affrontare veramente molte difficoltà tutte le notti. Ci sono tanti disagi, sia per quanto riguarda l’igiene, sia per quanto riguarda la sicurezza”. Roberta è una delle donne senza fissa dimora che dormono per strada in città e chiede maggiore attenzione da parte delle istituzioni preposte per la condizione femminile.
Essere donna sembra infatti ancora più penalizzante per chi vive ai margini della società. Se infatti dal 1° ottobre, forse anche prima, gli uomini potranno accedere al rifugio San Martino, dormitorio voluto dalla Diocesi che accoglie persone in difficoltà almeno sei mesi l’anno, per le donne non c’è l’equivalente da rifugio e dormire sulla strada la espone a maggiori rischi e pericoli.
“Nel nostro territorio vivono diverse donne, purtroppo per strada – spiega Ilaria Chiodo, consigliere di minoranza del Comune di Crema – Queste donne sono sottostimate perché tendono a nascondersi a causa, ad esempio, dello stigma sociale o a causa della paura di subire violenze in strada oppure a seguito di disturbi psichiatrici e dipendenze. I servizi di accoglienza presenti sul territorio sono stati pensati e realizzati in funzione di un target prettamente maschile, senza quindi considerare esigenze e bisogni femminili”.
Il Comune di Crema sta cercando di dare risposte sempre più mirate alle richieste emerse dalle persone senza fissa dimora, potenziando alcuni servizi essenziali, come ad esempio quelli legati all’igiene e alla cura di sé e il rafforzamento del servizio docce. Tuttavia, fa notare la consigliera di minoranza Chiodo, non è stato creato uno spazio dedicato alle donne, quindi non ci sono servizi differenziati. Inoltre c’è una carenza di bagni pubblici, e quelli che ci sono non sono aperti h24 e versano in condizioni di disagio. Quello che si fa è positivo, ma non è sufficiente.
“Mi aspettavo sinceramente più attenzione nei confronti del problema delle donne per strada e soprattutto nel mio caso particolare da parte delle donne che lavorano per l’amministrazione soprattutto, cosa che invece io non ho mai visto” conclude Roberta.
Il servizio di Sabrina Grilli