Cronaca

Nel Cremonese ci sono tanti
pensionati quanti lavoratori

In provincia di Cremona si pagano tante pensioni quanti stipendi. Il dato emerge da un’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha elaborato i dati dell’Inps e dell’Istat. Nel nostro territorio vengono pagati 146mila stipendi e 145mila pensioni. Questo significa che il numero dei pensionati e quello dei lavoratori si equivale quasi.

Se paragonata alle altre province Lombarde, la nostra è senza dubbio una di quelle con la situazione peggiore, subito dopo Sondrio, dove si registra un saldo negativo, pari a -1.000. Il resto della regione registra saldi positivi, e complessivamente si pagano 3.692.000 pensioni a fronte di 4.424 stipendi (+733.000).

Del resto, sebbene la situazione peggiore sia al sud, ci sono anche 11 province settentrionali che registrano un numero di pensioni erogate superiore alle buste paga corrisposte dagli imprenditori ai propri collaboratori. Oltre a Sondrio, ci sono: Gorizia (-2mila), Imperia (-4mila), La Spezia (-6mila), Vercelli (-8mila), Rovigo (-9mila), Savona (-12mila), Biella (-13mila), Alessandria (-13mila), Ferrara (-15mila) e Genova (-20mila).

Come detto, le province messe peggio sono quelle del sud. Quella con il maggior squilibrio è Lecce: la differenza è pari a -97mila. Seguono Napoli con -92mila, Messina con -87mila, Reggio Calabria con -85mila e Palermo con -74mila.

Come sottolinea la Cgia, tuttavia, l’elevato numero di assegni erogati nel Sud e nelle Isole non è ascrivibile alla eccessiva presenza delle pensioni di vecchiaia/anticipate, ma, invece, all’elevata diffusione dei trattamenti sociali o di inabilità.

Le previsioni non sono comunque confortanti: entro il 2028 sono destinati a uscire dal mercato del lavoro per raggiunti limiti di età 2,9 milioni di italiani, di cui 2,1 milioni sono attualmente occupati nelle regioni centro-settentrionali. Lavoratori che, a fronte della crisi demografica, saranno difficilmente rimpiazzabili.

A livello territoriale la realtà più virtuosa d’Italia è invece la Città metropolitana di Milano (differenza tra il numero delle pensioni e gli occupati pari a +342mila). Seguono Roma (+326mila), Brescia (+107mila), Bergamo (+90mila), Bolzano (+87mila), Verona (+86mila) e Firenze (+77 mila). Tra le province del Centro, infine, spiccano i risultati delle toscane: come Prato (+33mila), Pisa (+14mila) e Pistoia (+6mila).

Laura Bosio

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