Cultura

Relax, compagnia e musico terapia
alla Casa del Pellegrino di Crema

Sono state la musica, l’arte terapia, lo stare insieme contro le solitudini, le protagoniste della settimana estiva che si è svolta nelle scorse settimane alla casa del “Pellegrino”.

Dal 14 al 20 luglio sono arrivate a Crema, nove famiglie con figli disabili provenienti da tutt’Italia per condividere una settimana, per rompere il muro che spesso circonda queste coppie che si ritrovano a dover gestire da sole la complessità della vita.

Ma nella quarta edizione di quest’anno, la “Casa del Pellegrino” non si è limitata ad aprire le porte a chi ha a che fare con la disabilità fisica ma ha voluto accogliere anche chi in questo momento sta vivendo un tempo di fragilità, chi ha bisogno di qualcuno che gli tenda la mano, chi non ha nessuno che lo ascolti.

All’ombra della Basilica sono arrivate anche tre mamme della comunità di “Campisico” e altre due dalla fraternità di Comunione e Liberazione di Monte Cremasco. A loro si sono aggiunti quattro ragazzi e ragazze del Centro Diurno “Bella Storia”.

Un’accoglienza a 360 gradi che ha vivacizzato la Casa del Pellegrino “invasa” per una settimana anche da bambini dai tre ai diciotto anni con le più diverse patologie.

Regista di tutta questa operazione è stata Paola Beltrami, musicoterapista che da anni dedica le sue competenze a questa realtà che nella nostra Città ha cambiato volto grazie all’impegno di alcune famiglie e di tanti giovani.

A chi è stato accolto sono state proposte diverse attività: dalla musicoterapia all’educazione ritmica all’arpa terapia ad un laboratorio creativo sulle autonomie personali, all’acqua relax alla clown terapia al gioco e all’animazione.

Il tutto si è potuto realizzare grazie alla sinergia tra alcuni sponsor e alcune realtà del territorio come l’Agesci, l’Anffas, Vip Crema Original Clauns, Overlimits, Diversabilità e altri ancora. “Sono stati giorni – spiega Paola Beltrami – dove ci siamo arricchiti reciprocamente.

Attraverso la relazione con i disabili e le persone più fragili abbiamo potuto comprendere ancora una volta quanto la musica sia un linguaggio comune, sia in grado di accomunare tutti noi. Ancora una volta lo slogan della Casa del pellegrino “Mai più solo” non è stato solo una frase appesa al muro ma è stato declinato”.

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