13enne morto nell'Oglio: lo strazio
della famiglia, disposta autopsia
L'adolescente forse tradito dalla corrente, ma sapeva nuotare
Disperati, ma purtroppo vani, i tentativi di salvare il ragazzino di 13 anni di origine dominicana residente a Brescia che ieri sera è morto nel fiume Oglio dopo essersi tuffato nel tratto che scorre in località Parco la Pedrera di Soncino. Il corpo è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Cremona, accorsi insieme ai colleghi di Milano e al Nucleo speleo alpino fluviale, compresi due soccorritori acquatici e i volontari di Orzinuovi. La tragedia si è consumata davanti agli occhi attoniti degli zii con i quali la giovanissima vittima aveva trascorso una giornata fino a quel momento spensierata.
Poi, forse per cercare un pò di refrigerio dal grande caldo di questi giorni, la decisione di fare un bagno. Il 13enne, che sapeva nuotare, si è quindi tuffato insieme ad alcuni coetanei, ma lui non è più riemerso. In preda al panico, non vedendolo più, i famigliari hanno lanciato l’allarme. Poi l’arrivo dei vigili del fuoco, le ricerche e il ritrovamento sott’acqua del ragazzo 40 minuti più tardi ad una profondità di 2 metri. I medici del 118 hanno fatto di tutto per tentare di rianimarlo, purtroppo senza successo.
Sull’accaduto indagano i carabinieri che dovranno ricostruire esattamente la dinamica dei fatti. Gli inquirenti hanno sentito i testimoni che erano presenti al momento della tragedia, la famiglia della vittima e il personale del parco.
Nel frattempo il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo del 13enne per appurare le cause del decesso.
Sara Pizzorni