Cronaca

Medico accusato di molestie, la
difesa: "Mai neanche una lamentela"

Era prevista per oggi la sentenza per un medico di 63 anni residente a Bergamo, iscritto all’Ordine di Genova, accusato di violenza sessuale nei confronti di cinque donne, ma l’imputato ha cambiato avvocati, e i suoi nuovi legali, Emiliano Rossi e Sergio Stravino, avendo ricevuto il mandato solo nelle scorse ore, hanno chiesto ed ottenuto dal gup un rinvio. La sentenza, dunque, slitta all’11 ottobre.

Il medico, processato con il rito abbreviato, è agli arresti domiciliari. Ad accusarlo, cinque donne che si sono costituite parte civile attraverso gli avvocati Simona Bracchi e Luisa Sangiovanni.

Secondo l’accusa, “in violazione dei doveri inerenti al pubblico servizio e con abuso dei poteri sottesi al proprio ruolo professionale di medico di lavoro” in un centro di medicina e salute di Crema, deputato ad effettuare periodiche visite di controllo e di idoneità all’attività lavorativa, avrebbe costretto le donne a subire atti sessuali approfittando del fatto di trovarsi da solo con loro all’interno dello studio medico. Con la scusa di misurare la pressione, avrebbe appoggiato le sue parti intime contro le mani di tutte loro, poi le avrebbe fatte sdraiare e le avrebbe palpeggiate sui seni, sui glutei, oppure toccate sulla schiena o sull’inguine. Le presunte vittime, che non si conoscevano, erano state visitate una il 22 gennaio scorso, mentre le altre una settimana dopo. Erano tutte dipendenti di un’impresa di pulizie.

Una delle donne, prima fatta sedere sul lettino e poi stendere prona, sarebbe stata palpeggiata al seno e ai glutei, mentre un’altra, dopo averle fatto abbassare gli slip ed avere esclamato: “queste donne sono sempre tutte troppo vestite”, sarebbe stata palpeggiata insistentemente per oltre sei minuti. Stesso copione per le altre che si erano sottoposte alla visita.

“L’imputato”, ha spiegato oggi l’avvocato Sergio Stravino, “nel corso della sua vita non era mai entrato in contatto con un avvocato, tanto più penalista, e ha provveduto a nominare me e il collega Rossi nella giornata di ieri. Abbiamo pertanto avuto la necessità di chiedere un termine a difesa. Allo stato posso senz’altro dire che il nostfro assistito, che svolge la professione medica dal 1997, e specificamente l’attività di medico del lavoro dal 2001, effettuando mediamente 50 visite al giorno, totalizzando migliaia di visite ogni anno, nel corso degli anni non è stato oggetto mai neanche di una semplice lamentela. Ci impegneremo per dimostrare la totale estraneità del nostro assistito agli odiosi reati contestati”.

Sara Pizzorni

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