Cronaca

Spending review Comuni: Crema rischia
mezzo milione in meno in 5 anni

L’entità della cura dimagrante non è ancora definitiva, ma la prima ipotesi per quanto riguarda la spending review nei 113 comuni della provincia di Cremona, è di un taglio di trasferimenti statali di 1.319.000 euro nel solo 2024 e di complessivi  6.599.000 nell’arco di cinque anni. Per la città di Crema, dalle prime stime circolanti, si parla di -109mila euro circa all’anno, quasi 550mila nell’arco dei 5 anni.

SPENDING REVIEW A CARICO DEI COMUNI

LE STIME PER I 10 COMUNI PIU’ POPOLOSI DELLA PROVINCIA DI CREMONA (cifre espresse in euro)

Il decreto del 29 marzo 2024 del Ministero dell’Interno (Dipartimento per gli affari interni e territoriali) che contiene il riparto tra i comuni del “contributo alla finanza pubblica” (questo il termine usato per definire i tagli) è ancora allo stato di bozza ed è stato al centro di più incontri con i rappresentanti degli enti locali. Diffuso prima delle elezioni Europee e Amministrative, dispone che i comuni, le province e le città metropolitane assicurino un contributo alla finanza pubblica pari a 100 milioni di euro, per i comuni, e a 50 milioni di euro, per le province e le città metropolitane, per ciascuno degli anni 2024 e 2025.

Il testo definitivo non è ancora stato emanato e le dichiarazioni dei rappresentanti Anci, l’associazione nazionale dei Comuni) lasciano intendere che c’è ancora molto su cui lavorare. I contributi che gli enti locali sono chiamati a dare alla finanza pubblica rischiano infatti di penalizzare i servizi ai cittadini, che costituiscono il grosso della spesa corrente degli enti locali: quindi rette scolastiche, mense, ma anche servizi cimiteriali solo per fare qualche esempio (sono invece escluse le spese per il welfare). Una buona metà dei tagli verrà calcolata in proporzione a quanto ricevuto dai fondi ottenuti tramite Pnrr. Per questo la misura rischia di penalizzare proprio quei comuni che con i loro progetti e con la puntualità nella rendicontazione sono stati i più “virtuosi” nell’essersi aggiudicati quei fondi.

La spending review che si abbatterà sui Comuni – afferma Mario Guerra, presidente Anci Lombardia –  con un taglio previsto per gli enti locali di 250 milioni quest’anno e per un totale di 1 miliardo e 250 milioni fino al 2028, ci preoccupa, dopo 8 anni di assenza di tagli, in generale per l’impatto su tutti i Comuni che negli ultimi e complessi anni hanno rappresentato un argine alle difficoltà dei cittadini e dei territori di fronte alle conseguenze della pandemia, delle crisi internazionali e dell’aumento dei costi delle materie prime e alle prese con incrementi di costi a partire dalla spesa sociale. 

Risulta poi illogico che siano particolarmente penalizzati nella disponibilità di risorse di parte corrente proprio gli enti che, impegnati nella realizzazione di opere essenziali per raggiungere gli obiettivi del PNRR, dovranno far fronte all’aumento delle spese di gestione per trasformare opere pubbliche in nuovi e migliori servizi per le loro comunità. Si pensi per esempio ad asili nido e scuole per l’infanzia. 

Auspichiamo e lavoriamo perchè il confronto con ANCI conduca il Governo a rivedere tale decisione, per evitare il concretizzarsi di uno scenario negativo che, inevitabilmente, si scaricherà su cittadini e comunità.” gb

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