Cronaca

Donato al Santa Marta di Rivolta
un macchinario da 20 mila euro

Al polo ospedaliero Santa Marta di Rivolta d’Adda il Rotary Pandino Visconteo, insieme alla BCC Caravaggio e Cremasco, ha donato un macchinario per la riabilitazione dal valore di circa 20 mila euro.

Un’importante donazione per contribuire ad alzare la qualità di una struttura già di altissimo livello. A Rivolta d’Adda il Rotary Pandino Visconteo, insieme alla BCC Caravaggio e Cremasco, ha consentito di rendere disponibile, negli spazi del polo ospedaliero Santa Marta, un nuovo macchinario specifico per la riabilitazione.

Circa 20 mila euro il valore della strumentazione, un leg extension e leg curl finalizzato al rafforzamento del quadricipite dei pazienti con problematiche cardiologiche, pneumologiche e del sistema nervoso.

Questo macchinario, che consente di fare due esercizi in uno, si regola su ogni arto grazie a un sistema idraulico che si calibra sul paziente fragile per un allenamento personalizzato, uno strumento che va ad arricchire una riabilitazione specialistica già consolidata sul territorio.

Presente alla consegna anche il DG di Asst Crema Alessandro Cominelli che, visibilmente soddisfatto, ha ringraziato per la donazione, sottolineando come, anche grazie a queste collaborazioni, si possa completare l’offerta sanitaria.

“Il Rotary è presente e utile, è stato un progetto impegnativo, ma siamo riusciti a chiudere questi service – spiega Paolo Spadari, Presidente del Rotary Pandino Visconteo – Ora siamo giunti al cambio di presidenza, questo è il mio ultimo atto ufficiale. Il nuovo presidente riunirà il consiglio e fisserà gli obiettivi”.

“Rivolta storicamente rappresenta un’eccellenza nell’ambito riabilitativo – sottolinea Giuseppe La Piana, Direttore Unità Operativa Riabilitazione Respiratoria – Questa donazione migliora il nostro servizio. Si tratta di una macchina moderna, tecnologica, una Ferrari in ambito riabilitativo che si regola sull’esercizio del paziente, confezionato sulla capacità di recupero dell’utente, per far recuperare alle persone la loro qualità di vita. Noi ci occupiamo di tutto l’organismo nell’insieme, questa macchina serve a ottenere il massimo dai muscoli dei pazienti per aggiungere qualità alle loro vite”.

Simone Guarnaccia

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