Sport

"Sportivamente", chiusura
della manifestazione

oplus_0
oplus_0
oplus_0
oplus_0
oplus_0

Dopo il successo della giornata di ieri che ha visto il culmine con il riconoscimento quale sportivo cremasco dell’anno alla memoria di Cesare Fogliazza, prosegue fino a questa sera Sportivamente, la Festa dello Sport che è un vero e proprio festival, tra eventi, convegni ed esibizioni.

Anche nella giornata di domenica piazza Duomo, piazza Garibaldi, piazza Giovanni XXIII e piazza Aldo Moro si sono trasformate in impianti sportivi a cielo aperto dove bambini, giovani e meno giovani si sono cimentati nella pratica di diverse discipline: ginnastica artistica, zumba, volley, basket, bocce, padel, arti marziali, vela, roller, calcio a 5 inclusivo e tanto altro.

In sala Ostaggi invece, in mattinata La schiacciata vincente occasione per parlare di volley tra presente e passato, con personaggi di primissimo piano del volley tricolore legati al territorio ed alla storica Reima Crema: Fabio Soli, allenatore del Trentino Volley campione d’Europa, Michele Baranowicz, nazionale italiano e palleggiatore della Cisterna Volley in serie A, Michele Rota, figura di spicco dello sport cremasco, prima capitano e poi direttore generale della Reima.

L’incontro moderato dal giornalista Lorenzo Scaratti è stato introdotto dal consigliere delegato per lo sport, Walter Della Frera, il quale ha tracciato un primo bilancio della manifestazione: “Tutto questo contribuisce a far crescer la cultura sportiva – ha detto il dottore Della Frera – che ha sì bisogno di impianti, ma anche e soprattutto delle società”.

E a Crema ha sottolineato Della Frera, ci sono tante società sportive che contribuiscono notevolmente a far raggiungere importanti traguardi al territorio provinciale, balzato agli onori delle cronache qualche mese fa, quale terza provincia in Italia per indice di sportività. Negli interventi dei tre ospiti i ricordi delle passate esperienze nel volley cittadino e la centralità della passione per la pallavolo, disciplina che dal punto di vista economico non gode delle risorse di altri sport.

Da parte sua, Fabio Soli ha prima ricordato l’importanza della formazione, all’attività agonistica da palleggiatore ha unito la laurea in scienze motorie prima del passaggio in panchina in giro per l’Italia, e poi ha parlato di gruppo: “Credo che non esiste un gruppo gestito dall’allenatore, ma esiste una squadra che si crea e si modella sulle individualità e sull’interdipendenza – ha detto il coach della formazione trentina – per una dinamica che si costruisce in maniera molto più complessa rispetto ad altri sport, quale ad esempio il calcio, dove uno può prendere il pallone e far gol da solo”. Per Soli l’obiettivo che il singolo persegue passa attraverso la costruzione di un noi: “Non ci deve essere per forza un obiettivo comune, ma il singolo obiettivo, pur diverso dall’altro, passa attraverso la costruzione di un noi che porta la squadra a giocare in un certo modo. Il mio egoismo – ha concluso Soli – può essere realizzato passando attraverso il gioco di squadra, in una dinamica diversa”.

Per Michele Baranowicz invece, dai tempi della Reima ad oggi tante cose sono cambiate, ma la passione per il volley resta immutata: “Qui è casa mia – dice Michele ricordando i legami famigliari con questo territorio – per ora mi godo il campo fino a quando è possibile, poi penserò al futuro, intanto vincere è sempre stato l’obiettivo della mia carriera”.

Ilario Grazioso

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...