Cronaca

È morto Cesare Fogliazza, dg
del Pergo e grande uomo di calcio

“E’ con il cuore affranto e in lacrime, che dobbiamo comunicare la scomparsa del nostro direttore generale Cesare Fogliazza”: così la Pergolettese annuncia la notizia che ogni appassionato di calcio del territorio cremasco e cremonese non avrebbe mai voluto leggere.

“Tutti i dirigenti, tecnici, calciatori e tifosi sono vicini ad Anna e alla famiglia in questo tristissimo momento e porgono le più sentite condoglianze”: prosegue la nota del club.

Cesare Fogliazza è stato molto di più di un direttore generale per la Pergolettese. Un dirigente, dal 2012, di quelli che “fanno la squadra”. Mai banale, per salvaguardare il club aveva addirittura chiesto di indagare sulla bontà dell’operato dei suoi calciatori in fondo alla stagione 2022/2023. Uomo di calcio, di campo, di riferimento per il mondo del ‘fubal’ di casa nostra.

Lo piange la Pergolettese, lo piangono tutti gli appassionati di un territorio che Fogliazza ha saputo rappresentare e portare con orgoglio nel mondo del calcio professionistico. Prima di Crema, il Pizzighettone che aveva portato fino allo storico traguardo della Serie C1. A curriculum, anche un passaggio alla Cremonese, società che ha voluto ricordarlo così: “Il cavalier Giovanni Arvedi, il consiglio di amministrazione, i dirigenti, i tesserati e i collaboratori della società U.S. Cremonese esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia Fogliazza e a U.S. Pergolettese per la scomparsa del direttore generale Cesare Fogliazza”.

Lo scorso 5 maggio, Fogliazza, aveva festeggiato il 70esimo compleanno a modo suo: con i suoi ragazzi della Pergolettese, con i dirigenti e i tecnici di un club che erano ormai diventati una famiglia. E i famigliari di Fogliazza piangono ora il loro amato Cesare. Lo striscione “Forza Cesare” comparso nella curva cannibale nelle ultime due sfide di campionato, peraltro, pur essendo una grande manifestazione di affetto, non lasciava presagire nulla di buono, dato che era noto ai più come Fogliazza stesse lottando contro una malattia tremenda.

Tifosissimo del Milan, proprio grazie agli ottimi rapporti col sodalizio rossonero aveva costruito un’epopea difficilmente ripetibile: la sua grande amicizia con Ariedo Braida, gli consentiva infatti di avere una sorta di corsia preferenziale per fare mercato, riuscendo ad avere in prestito i migliori talenti in uscita da Milanello, ancora acerbi per la prima squadra o per la serie A, ma non per fare la differenza in C: Davide Astori, per fare un nome oggi compianto e arrivato anche in Nazionale.

Fu così che nacque il miracolo Pizzighettone, squadra portata – con Venturato in panchina – dall’anonimato del dilettantismo fino addirittura ai playoff per salire in B. Una favola che per anni è stata rimarcato a livello nazionale come l’esempio di un calcio pane e salame, sostenibile e fruttifero. Una favola seguita da Fogliazza in tribuna, gridando “appunti tattici” alla sua maniera dagli spalti del “Comunale” e non lesinando all’occorrenza critiche arbitrali, salvo riprendere l’aplomb (sempre a suo modo e non risparmiando frecciatine) davanti alle telecamere nel post gara.

Proprio la voglia di lanciare giovani talenti, abbinata alla sapienza nell’andarli a scovare, aveva consentito a Fogliazza di divenire un punto di riferimento non solo a livello locale ma anche nazionale. La scelta di spostare il titolo del Pizzighettone a Crema, nel 2012, fece ripartire dal fallimento la società gialloblu, pur portando da contraltare alla decisione di non traghettare la società picelea verso il centenario, che avrebbe festeggiato nel 2019. Una scelta forte e per qualcuno impopolare, ma Cesare era così.

Nel 2020 il grandissimo dolore per la perdita del nipote, Andrea Micheli, appena 37 anni, colpito dal Covid durante la prima ondata tremenda della malattia, che proprio in provincia di Cremona e nella zona di Crema fece parecchie vittime. Un dolore dal quale Cesare ripartì sempre guardando un pallone che rotola.

A modo suo, spesso alzando la voce con gli allenatori e a volte arrivando allo scontro (abbastanza spesso, visto il numero alto di esoneri e le “storiche” sfuriate, ad esempio, con Curti, Contini o Mussa, solo per restare agli esempi più recenti), riuscendo però a trovare sempre una soluzione e a tenere la barra dritta: se la Pergolettese giocherà l’anno prossimo il suo sesto campionato di serie C consecutivo, lo deve anche – forse soprattutto – a Fogliazza.

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