Cronaca

“Lavorare per vivere non per morire”
Celebrato il I maggio a Crema

Una festa che ricorda le vittime e gli infortuni sul lavoro, in aumento e, al contempo, auspica zero morti sul lavoro come imprescindibile elemento di civiltà ed umanità.
E’ il senso della celebrazione provinciale che si è tenuta oggi a Crema, in Piazza Marconi, davanti al monumento e alla lapide dell’A.N.M.I.L. che ricorda i caduti sul lavoro
Alla festa del I maggio sono intervenuti Nicola Zacchetti, Consigliere dell’ANMIL, Roberto Barbaglio per l’Amministrazione Provinciale, il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi e la Segretaria Generale della Cgil di Cremona, Elena Curci, insieme a Ivan Zaffanelli, Segretario della Cisl e Germano Denti, della Uil.
Insieme ai rappresentanti istituzionali tanta gente comune, lavoratori e pensionati, associazioni e sindacati per difendere il diritto al lavoro dignitoso e sicuro, fonte di vita e benessere non di precarietà e morte.
Ad accompagnare ed allietare gli interventi, come si conviene ad una clima di festa, le note della Filarmonica castiglionese.

La festa del I maggio – ha esordito Nicola Zacchetti in rappresentanza dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro – è l ‘occasione per riflettere sul lavoro come elemento fondante della nostra società e della nostra Repubblica. Ma diventa anche il momento per ricordare chi nel lavoro o , per infortunio, convive con una disabilità
Per questo l’Anmil, da 80 anni, lotta per una diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro e lo fa attraverso le testimonianze dirette delle vittime. Solo attraverso la formazione, nelle scuole e nelle aziende si può agire sulla prevenzione. La possibilità di inserire l’ insegnamento della sicurezza sul lavoro e del diritto del lavoro nelle scuole, all ‘interno delle lezioni di educazione civica, approvata dalla Camera, va in questa direzione”.

“ Le istituzioni non fanno abbastanza – è l ‘accusa lanciata dal consigliere Provinciale Roberto Barbaglio che punta il dito contro la precarietà dei luoghi di lavoro – ho potuto constatare direttamente, a seguito dei danni della grandinata che ha subito a luglio dell’anno scorso il paese di Pianengo, di cui sono sindaco, le condizioni dei lavoratori e dei cantieri che si sono susseguiti per lavorare sui tetti. Precarietà e insicurezza erano una costante”.

“ Ancora tante, troppe, le vittime di infortuni anche mortali – ha proseguito il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi – non passa giorno in cui in Italia non vi sia un morto, un infortunio, una malattia professionale. E anzi il 2024 si è aperto con dati che registrano un drammatico incremento, che deve richiamare chiunque, soprattutto chi ricopre responsabilità di governo, ad una riflessione attenta e profonda: + 7,2% di infortuni sul lavoro, + 19% di morti sul lavoro, + 35% di patologie professionali denunciate. E’ una sfida che ci deve vedere tutti in prima linea.”

“Per la Cgil Cisl e Uil – è l’ intervento conclusivo di Elena Curci, Segretaria Generale della Cgil di Cremona, che parla a nime anche degli altri sindacati- si deve lavorare per vivere, non per morire”. – Dopo avere ricordato le vittime della strage di Firenze e dei 7 tecnici alla centrale di Suviana, auspica un impegno di tutti per affrontare l’ incremento delle morti, delle malattie professionali che rappresentano la dura realtà del nostro Paese. “ Zero morti sul lavoro non sono un appello ma sono un imprescindibile elemento di civiltà ed umanità. La lotta della vita e la battaglia per la civiltà del lavoro. Lo dobbiamo a tutti i lavoratori e lavoratrici di oggi e di quelli che verranno. Buon I maggio a tutti e tutte “.

Sabrina Grilli 

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