Politica

Padania Acque: Italia Viva chiede
la proroga del Cda in scadenza

Fa discutere la questione rinnovo del Cda di Padania Acque, l’azienda di servizio idrico del Cremonese, con scadenza ormai imminente. Il nodo principale riguarda la composizione dell’assemblea dei sindaci di maggioranza, di cui molti in scadenza del proprio mandato tra poco più di un mese.

La sezione cremasca di Italia Viva, composta da Simone Beretta, Paola Orini, Giovanni Delogu, Tiziano Guerini è intervenuta nel merito con un comunicato, auspicando una breve proroga dell’attuale Cda per poi decidere il rinnovo con un’assemblea composta da sindaci in piene funzioni amministrative.

Nel comunicato, il partito auspica un intervento da parte di Fabio Bergamaschi e Giovanni Rossoni, che al momento non si sono espressi sulla vicenda.

“Stupisce che al riguardo siano del tutto silenti sia il Sindaco di Crema che il presidente ed il consiglio dell’Area omogenea del Cremasco – prosegue – che dovrebbe sentirsi in dovere di sostenere una partecipazione all’assemblea di Padania Acque da parte di sindaci nel pieno della loro rappresentatività, cosa che non avrebbero oggi i molti sindaci in scadenza elettorale”.

Italia Viva taccia questo silenzio come “cinismo politico senza precedenti”: “Se non ritengono di mettere in agenda l’impegno a contrastare un deficit di democrazia che si sta perpetrando verso i futuri soci, allora è chiaro che ci troviamo di fronte a una forma di cinismo politico senza precedenti. Dovrebbe invece prevalere il buon senso verso le Istituzioni e un po’ di etica politica che farebbe molto bene agli elettori”.

Il comunicato conclude con la richiesta di regole e trasparenza sulla questione, per promuovere il confronto tra politica e istituzioni verso gli altri enti.

“La politica e le istituzioni devono favorire e promuovere il confronto tra tutti, in modo particolare il confronto dovrebbe riguardare per la loro importanza strategica le Aziende Partecipate. Il rinnovo del Cda di Padania Acque potrebbe e dovrebbe essere prorogato per molto meno, il tempo necessario all’insediamento dei nuovi sindaci dopo le amministrative di giugno. Se non lo si vuole fare almeno si risparmi una scelta diversa senza scadere in banalità quale quella che metterebbe a rischio Padania Acque. C’è da restare indignati”.

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