Economia

Lavoro: avviamenti in calo; segno
positivo sui contratti a progetto

Saldo negativo nel rapporto tra avviamenti e cessazioni di rapporti di lavoro, nell’ultimo trimestre del 2023: 15.051 i rapporti che si sono conclusi, 11.264 quelli avviati, uno sbilancio di  3.787 unità quasi tutte (l’80%) riguardanti la forza lavoro maschile. E’ uno dei dati significativi contenuti nell’ultima newsletter diffusa dall’Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro elaborata dall’Ufficio lavoro e Formazione della Provincia di Cremona, basandosi sulle COB, le Comunicazioni obbligatorie delle aziende.

Sul fronte della distribuzione per età, il saldo, solo leggermente negativo per la componente più giovane (15-29 anni; -287), risulta invece decisamente negativo per la fascia 50-64 anni (-2.871).

I dati indicano un maggiore dinamismo nel mercato del lavoro rispetto al quarto trimestre del 2022: gli avviamenti di contratto sono infatti aumentati di 469 unità (+ 4,3%), così come sono aumentate anche le cessazioni (+1.328 unità rispetto al quarto trimestre del 2022, +9,7%), generando, conseguentemente, un saldo negativo più ampio rispetto all’anno precedente.

“Risulta interessante sottolineare – rilevano gli analisti della Provincia – che in questo quarto trimestre la quota di avviamenti di contratto a progetto è aumentata considerevolmente rispetto ai trimestri e agli anni precedenti, rappresentando quasi il 5% di tutti gli avviamenti.
Questo è verosimilmente un effetto della riforma dello sport, entrata in vigore a settembre con l’obiettivo di promuovere una maggiore inclusività e sostenibilità nel settore sportivo, rafforzando le tutele per i lavoratori e semplificando gli adempimenti per le organizzazioni sportive.

DATI ISTAT 2023: 8000 OCCUPATI IN PIU’ RISPETTO AL 2022
Sul fronte dell’occupazione nell’intero 2023, la newsletter della Provincia recupera i dati forniti dall’Istat.  In valore assoluti gli occupati risultano essere 154.000, in aumento di oltre 8.000 unità rispetto al 2022 e in recupero rispetto ai livelli pre-pandemici (circa 152.000 nel 2019).

Parallelamente il tasso di inattività a livello provinciale, così come il numero dei disoccupati e il tasso di disoccupazione, riflettono l’andamento a livello nazionale e risultano in diminuzione rispetto al 2022.

IL TASSO DI ATTIVITA’ RECUPERA RISPETTO AL 2020 MA E’ ANCORA TRA I PIU’ BASSI IN LOMBARDIA
Nel 2023 nel territorio provinciale il tasso di attività (la percentuale di forze di lavoro che comprende occupati e disoccupati, rispetto alla popolazione 15-64 anni) è pari a circa il 71%in aumento rispetto al 2022 (69%), al 2021 (67,6%) e al 2020 (66,5%), recuperando i livelli pre-pandemia (70,5% nel 2019).

Tuttavia, seppure in miglioramento e superiore alla media nazionale (66,7%), il tasso di attività provinciale è ancora inferiore alla media regionale (72,2%, in crescita rispetto al 71,7% del 2021 e al 70,7% del 2021). Inoltre, come nel 2021 e nel 2022, anche nel 2023 rimane uno dei tassi di attività più bassi (insieme a Brescia con il 69,11% e a Lecco con il 70,20%).

Sotto il profilo del genere, il miglioramento rispetto al 2022 si registra, questa volta, più a vantaggio del genere femminile che del genere maschile. Infatti, nel 2023 il tasso di attività maschile cresce fino all’80,32% ed è superiore alla media regionale (79,18%). Per il genere femminile, invece, il tasso di attività cresce fino al 61,22% però restiamo  fanalino di coda in Lombardia (66%).

TASSO DI OCCUPAZIONE RECORD: CREMONA SFIORA IL DATO REGIONALE
Anche il tasso di occupazione complessivo 15–64 anni presenta un significativo miglioramento: nel 2023 è pari al 69%, in aumento rispetto al 2022 (65,3%), recuperando rispetto ai livelli pre-pandemia (nel 2019 era il 66,9%). Il tasso del 2023 non solo è superiore alla media nazionale (61,5%), ma raggiunge quasi la media regionale (69,38%), posizionandosi meglio nel confronto con le altre province (Sondrio, Como, Lecco, Lodi, Brescia, Bergamo e Pavia), mentre nel 2021 e nel 2022 era fra i più bassi a livello regionale.

Sotto il profilo del genere, in analogia con l’andamento del tasso di attività, anche il tasso di occupazione nel 2023 cresce sia per gli uomini che per le donne. Per i primi raggiunge il 78,42%; per le donne il 59,34%. Grazie a questo miglioramento, nel 2023 il tasso di occupazione femminile non è più il peggiore di tutta la regione (Sondrio e Bergamo registrano un tasso inferiore), ma rimane comunque fra i più bassi e decisamente inferiore alla media regionale (61,94%), che fra l’altro cresce rispetto al 2021 (60,43%). gbiagi

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