Rivolta D'Adda, petizione contro il
forno crematorio: già 231 firme
Rivolta D’Adda ha espresso il suo interesse avere il forno crematorio di fianco al cimitero, il quale sarebbe il primo nel Cremasco. Ma in questi giorni, alcuni cittadini hanno promosso una petizione per fermare tale interesse, promosso invece dal sindaco Sgroi e dal consiglio comunale.
Lanciata mercoledì scorso dal cittadino rivoltano Jason Misani, nel giro di tre giorni ha già raccolto 231 firme per dire ‘No’ al forno crematorio. L’obiettivo della petizione è quello di raggiungere almeno 500 firme.
“Questo forno, se costruito, avrebbe un impatto significativo sulla qualità dell’aria, già tra le peggiori in Europa, e dunque sulla salute della nostra comunità e delle generazioni future – si legge nella descrizione della petizione – Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, le emissioni da forni crematori includono metalli pesanti come il mercurio e altre sostanze chimiche nocive che possono avere effetti dannosi sulla salute umana.
“Inoltre – hanno aggiunto i promotori – la presenza del forno potrebbe influire negativamente sul valore delle proprietà circostanti. Chiediamo alle autorità competenti di abbandonare il progetto per la costruzione del Forno Crematorio di Rivolta d’Adda”.
Misani, infine, ci tiene a precisare che non ha alcun interesse politico, ma ha avviato la petizione in quanto cittadino di Rivolta: “Vorrei dichiarare di non aver alcuna affiliazione politica, di aver rispetto del lavoro altrui e, come cittadino rivoltano, di essere contrario ad un investimento simile sul nostro territorio che porterebbe ad un aumento dell’inquinamento”.
Per firmare la petizione, cliccare QUI.
Riccardo Lionetto