Cronaca

Incidente mortale, 54enne sotto
accusa per omicidio stradale

La polizia giudiziaria di Cremona, assieme alla polizia stradale di Cremona e Crema, al termine di un’indagine coordinata dalla procura di Cremona, ha individuato e denunciato un 54enne responsabile di un omicidio stradale, aggravato dalla guida in stato di ebbrezza alcolica e del superamento di oltre 50 km/h del limite di velocità.

Il tragico episodio risale al tardo pomeriggio del 24 dicembre 2022. Quel giorno la polizia stradale di Crema era intervenuta a Palazzo Pignano lungo la provinciale 90, dopo che un SUV Volkswagen aveva tamponato un’Ape car facendola finire nel fosso. Il personale del 118 intervenuto aveva potuto solo constatare il decesso del conducente del tre ruote, un 46enne di Pandino, mentre la persona inizialmente dichiaratasi conducente dell’auto, una ragazza residente nel cremasco, era apparentemente illesa e lamentava solo un dolore alla spalla destra, così come il padre di lei che in quell’occasione si era dichiarato passeggero.

Gli agenti intervenuti per i rilievi, dopo aver inizialmente constatato gli eventi e raccolto la versione dei due protagonisti,  proseguendo le investigazioni hanno riscontrato alcuni elementi che hanno messo in luce alcune discrepanze con il racconto di padre e figlia, ragione per cui sono emersi i primi dubbi sulla ricostruzione fatta nell’immediatezza e, in particolare, su quale delle due persone trovate sul luogo teatro dei fatti stesse effettivamente guidando.

Nonostante l’assenza di testimoni diretti, le indagini svolte, attraverso i filmati delle telecamere di tutta la zona, l’analisi delle comunicazioni telefoniche che sono state intrattenute nei momenti in cui si è vetrificato l’incidente e l’esame delle centraline del Suv, hanno permesso agli investigatori di accertare quale fosse la persona che più probabilmente era il reale conducente del veicolo che aveva causato il sinistro mortale, vale a dire il padre della donna inizialmente indiziata.

Decisive per gli inquirenti sono state le immagini registrate dall’occhio elettronico di una dash cam di un autobus di linea transitato in quei momenti, ma anche i tracciati dei telefonini e i dati memorizzati nei circuiti elettronici dell’auto incriminata, che hanno fornito la velocità del veicolo sia prima che al momento dell’impatto, ovvero 145 km/h dove il limite consentito era di 90, nonché di stabilire che a bordo della vettura vi era solamente una persona.

Infine, dagli esami del sangue a cui si sono consensualmente sottoposti entrambi gli occupanti del veicolo è stato anche appurato che l’uomo aveva un tasso alcolemico di 1,7 g/l, probabile motivo per il quale, inizialmente, della responsabilità dell’evento si era fatta carico la figlia.

Nelle indagini è stato appurato come proprio la figlia non fosse presente al momento del sinistro ma, anzi, fosse sopraggiunta dopo, a probabile richiesta del padre. Al termine delle investigazioni, a fine dicembre scorso, la procura di Cremona ha emesso l’avviso della conclusione delle indagini preliminari con l’accusa di omicidio stradale aggravato nei confronti del 54enne.

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