Politica

M5s: “Presenza di amianto
all’Ospedale di Rivolta d’Adda”

Il M5s Cremasco porta a galla una questione delicata: la presenza di amianto al Santa Marta di Rivolta d’Adda. Per farlo il partito ha scritto una lettera, indirizzata a tutti i sindaci dei Comuni del territorio cremasco, al DG dell’ASST di Crema Alessandro Cominelli e al DG dell’ATS Valpadana Ida Maria Ada Ramponi. Per conoscenza anche al Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, all’Assessore al welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, al Signor Prefetto della Provincia di Cremona Corrado Conforto Galli e al Presidente della Provincia di Cremona Mirko Signoroni.

“La presente per attenzionare con la massima urgenza quanto fatto emergere da atti istituzionali depositati nel Consiglio regionale della Lombardia dai Consiglieri del Movimento 5 Stelle e che ha trovato spazio sulla stampa locale e nazionale – apre la lettera – Nello specifico facciamo riferimento alla notizia diffusa dagli organi di stampa lo scorso 17 febbraio e facente riferimento all’importante ed allarmante presenza di amianto nel complesso ospedaliero Santa Marta di Rivolta d’Adda. Nonostante negli ultimi cinque anni il nosocomio sia stato oggetto di alcuni interventi di bonifica e messa in sicurezza, ci sarebbero ancora aree che necessiterebbero di un importante intervento. La stima economica per poter intervenire sulle aree più ammalorate – e che quindi necessitano di una rimozione solerte – ammonterebbe a circa 1,1 milioni di euro, fondi che l’ASST di Crema avrebbe chiesto a Regione Lombardia, ma che, ad oggi, non è stata ancora messa a disposizione del nuovo DG Alessandro Cominelli”.

Questa l’interrogazione depositata dalla consigliera regionale del M5S Paola Pollini il 12 febbraio: “Con nota del 10 gennaio scorso l’interrogante chiedeva al Direttore Generale dell’ASST Crema lo stato della presenza di manufatti in amianto all’interno delle strutture ospedaliere di Crema e Rivolta d’Adda. Il Direttore Generale rispondeva con nota del 29 gennaio scorso affermando che la presenza di amianto era nota e certificata grazie anche ad un censimento effettuato nel 2021 e notificato alla ATS Valpadana con note n. 2718 e 2723 dell’8 febbraio 2022. L’ASST segnalava inoltre che presso il presidio di Rivolta d’Adda sono stati effettuati, negli ultimi 5 anni, interventi di rimozione e bonifica dei manufatti contenenti amianto – rifacimento tetto e pavimenti della riabilitazione cardiologica al secondo piano e all’ala ex riabilitazione respiratoria al terzo – ma che ulteriori interventi sarebbero necessari. A tal fine l’ASST avrebbe proposto istanza di finanziamento a Regione Lombardia per complessivi 1,1 milioni di euro da destinare alla bonifica dei manufatti contenenti amianto e fibre artificiali vetrose per il presidio di Rivolta d’Adda”.

“Purtroppo – prosegue il partito – dai dati comunicati dall’ASST e in nostro possesso non è presente un dettaglio preciso all’indice di classificazione dello stato di conservazione, elemento fondamentale per capire la pericolosità della presenza di tale sostanza e l’urgenza degli interventi di bonifica o inertizzazione. Sempre dagli atti depositati presso il Consiglio regionale è possibile evincere che i controlli effettuati due anni fa avevano rinvenuto la presenza di amianto e fibre artificiali vetrose di categoria 2, ovvero “potenzialmente cancerogene” negli impianti tecnologici posti al piano interrato e in alcune zone puntuali e limitate al piano terra, in guarnizioni e coibentazioni di tubazione e flange, in condotte murate in aree accessibili al solo personale addetto, inoltre in tutti i piani erano state rinvenute porzioni di pavimenti e relative colle contenenti amianto, anche se in questo caso al tempo del rilevamento, si legge nella nota della direzione ospedaliera, i materiali apparivano integri e non friabili. Tuttavia, qualcosa nel frattempo deve essere cambiato, tanto è vero che si è reso necessario chiedere formalmente un impegno economico alla giunta regionale per poter sanare quanto prima la situazione, perlomeno per le zone più ammalorate”.

“Il M5S Lombardo, sempre attraverso la consigliera regionale Paola Pollini, ha chiesto a Regione Lombardia di erogare quanto prima il milione di euro necessario alla messa in sicurezza del presidio di Rivolta d’Adda, in cui nei prossimi mesi sarà attiva una Casa di Comunità per i servizi sociosanitari territoriali e una mappatura approfondita di tutti i
presidi sociosanitari del territorio. Anche il sindacato USB, che ha altresì depositato atti ufficiali, avrebbe già chiesto degli incontri ufficiali ai responsabili del procedimento per chiedere un cambio di passo e un pronto intervento”.

Il M5s ha dunque chiesto a tutti i Sindaci dei Comuni afferenti all’ASST di Crema e al Direttivo dell’Area Omogenea Cremasca di:
– chiedere ufficialmente all’ASST di Crema e all’ATS Valpadana di convocare un’assemblea dei sindaci straordinaria ed urgente per discutere del tema;
– attivarsi in modo unitario e deciso per poter ricevere quanto prima dettagli precisi sullo stato di sicurezza sanitaria del nosocomio di Rivolta d’Adda ed ottenere dalle strutture preposte dell’ASST di Crema, ATS Valpadana e da Regione Lombardia i dettagli sullo stato di conservazione dell’amianto nella struttura, sull’attuale pericolosità degli ambienti e sulle
tempistiche degli interventi;
– informare la cittadinanza attraverso assemblee pubbliche o tramite una comunicazione dettagliata in Consiglio comunale;
– di richiedere a Regione Lombardia di erogare con urgenza i fondi necessari per gli interventi necessari.

Inoltre, ha chiesto ai Direttori generali dell’ATS Valpadana e dell’ASST di Crema:
– di rendere pubblico il progetto complessivo degli interventi necessari;
– di esplicitare in base a quali razionali e su quali perizie è stato stimato intervento nell’ordine di 1,1 milioni di euro;
– di aver evidenza della mappatura effettiva dello stato di conservazione dell’amianto nelle varie aree, con indicazione di dove esso sia presente, con indicazione dello stato attuale, l’urgenza dell’intervento, i metri quadrati o lineari interessati e quale tipo di intervento viene ritenuto necessario;
– di rendere disponibili gli approfondimenti dell’analisi ambientale, nonché del progetto esecutivo;
– di intervenire con urgenza per sanare tutte le aree compromesse per evitare rischi d’esposizione pericolosi per la salute di pazienti ed operatori tecnici e sanitari e di estendere i controlli ed eventuali bonifiche o inertizzazioni a tutti i presidi sociosanitari del nostro territorio.

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