Cronaca

Al Montessori successo per gli
incontri legati alla genitorialità

Un importante progetto all’interno della scuola, nato attraverso la voce dei genitori. Alla materna Iside Franceschini, detta anche “Montessori“, si è svolta una serie di incontri con Massimo Lussignoli, pedagogista-formatore in mediazione scolastica, che ha condotto un percorso legato alla genitorialità, finanziato dall’Associazione Amici del Montessori, con una partecipazione numerosa e sentita dei genitori.

I partecipanti sono stati suddivisi in gruppi da massimo 25 persone, ogni gruppo ha potuto confrontarsi con l’esperto per tre volte. Uno spazio in cui poter condividere difficoltà e tecniche di educazione, nell’ottica di una vera e propria cultura dell’infanzia. Presente all’incontro anche Paolo Nicardi dell’Associazione Amici del Montessori, anche consigliere comunale di Crema, che ha sottolineato come al Montessori avvengano cose belle e come l’associazione sia composta solo da genitori.

La scuola tramite l’associazione da spesso vita a iniziative, i cui ricavati vengono sempre destinati all’interno degli spazi scolastici. In questo caso l’iniziativa con Lussignoli ha avuto un enorme successo, stimolando anche i genitori ad avere un rapporto migliore ed entrare in confidenza.

“In tutta la mia esperienza lavorativa, qui a Crema è stata una delle pagine più belle – spiega Lussignoli – avere 75 iscritti è già un risultato di grandissimo valore. Abbiamo usato com format quello del laboratorio e non della conferenza, sono cose diverse infatti tutti hanno partecipato attivamente. Aprirsi davanti agli altri significa anche dare fiducia a chi ascolta, condividere fatiche è fonte di coesione. Ho trovato tanta generosità dei genitori, uno degli obiettivi è proprio la pluralità delle esperienze, sentendo anche altre difficoltà il genitore si sintonizza su altre esperienze. E’ importante favorire una coesione, la comunità, conoscendosi c’è la possibilità anche di dire quella parola in più. C’è sempre più esigenza di sostenere la genitorialità, perché culturalmente è sollecitata da una cultura che aiuta poco, la spinta che c’è oggi è l’eccesso di presenza che non favorisce il distacco educativo”.

Simone Guarnaccia

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