Politica

Forza Italia, l’attacco dell’ex
Donida per il gazebo sul ponte

Un’azione dai buoni propositi, ma che comunque ha portato ad alcune critiche, anche da parte di chi è, o è stato, vicino al partito. Questo è stato riportato da Gianmario Donida, ex Coordinatore di Forza Italia Crema, che ha attaccato, tramite un comunicato stampa, la scelta da parte di Forza Italia di organizzare un gazebo nella giornata di sabato per la raccolta firme contro la chiusura totale del ponte Cadorna.

“Contando sulla mia esperienza di ex coordinatore di Forza Italia e sui commenti che i tesserati mi hanno segnalato personalmente proprio ieri, mi permetto di fare due commenti sulla recente azione non condivisa sul ponte di via Cadorna. Da un certo punto di vista è buona cosa aver dimostrato a tutti che Forza Italia c’è, se questo era il solo scopo. Ma, facendo questa azione, io credo che ci siano un paio di critiche che tutti mi hanno segnalato in diverso modo.

La prima è che non si può chiedere banalmente se si vuole il ponte chiuso o aperto. E’ come chiedere se si vuole la pace nel mondo, il cielo terso o la città pulita! La domanda risulta piuttosto pretestuosa, fatta solo per ricercare una risposta positiva. Troppo facile. Per una forza politica che ha un consigliere presente oramai da vent’anni in Consiglio comunale,
sarebbe stato certamente più efficace rivelare il problema in anticipo. Con assemblee pubbliche o interventi sulla stampa documentati. Ma così non è successo.

Il secondo è che per una forza politica all’opposizione, avente solo un consigliere come Forza Italia a Crema, l’azione singola ed indipendente è di nuovo pretestuosa. Si pensa davvero di cambiare l’atteggiamento dell’amministrazione andando da soli allo scoperto sul ponte? Diverso sarebbe stato se si fosse ricercata l’azione di concerto con le altre forze politiche. Un intervento con Lega, Fratelli d’Italia e lista Borghetti avrebbe certamente trovato maggiore peso nei confronti di una difficoltà così evidente che mette la maggioranza in crisi e la città in ginocchio. Ma ancora così non è stato.

Consiglio allora, questo darebbe grande risalto al nuovo commissario e al di lui consigliere, di incatenarsi al ponte e buttare la chiave per non farlo chiudere. Una azione isolata, ma molto più efficace per un risultato certo”.

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