Scuole

Liceo del Made in Italy al Munari:
dietrofront da parte del preside

Dopo la tempesta, sembrerebbe essere tornata la quiete sulla questione relativa all’introduzione forzata del classe del ‘Made in Italy’ dell’Istituto Superiore Bruno Munari di Crema.

Dopo le critiche sollevate da studenti, famiglie e forze politiche, in merito alla lettera inviata martedì dal dirigente scolastico Pierluigi Tadi, nella quale chiedeva agli alunni di cambiare l’indirizzo economico-sociale con quello del ‘Made in Italy’, altrimenti avrebbe estratto a sorteggio, in queste ore il preside dell’istituto avrebbe fatto dietrofront.

“Ovviamente non era stata ancora presa alcuna decisione definitiva – ha commentato Tadi – Dato che la legge istitutiva del Liceo del Made in Italy è entrata in vigore solo l’11 gennaio 2024, a ridosso delle iscrizioni e senza aver potuto fare orientamento, ho informato i genitori del disposto legislativo che prevederà la confluenza del liceo economico sociale nel liceo del Made in Italy, concedendo la possibilità ai genitori di valutare l’opportunità della scelta dell’indirizzo ancora per qualche giorno dopo il termine delle iscrizioni, lasciando liberamente scegliere se confermare l’iscrizione nel liceo economico sociale o passare nel liceo Made in Italy” ha spiegato.

Preso atto della decisione, il dirigente ha dunque concluso: “Valutato che la maggioranza delle risposte da parte delle famiglie è stata di confermare la scelta, provvederemo nel prossimo anno scolastico ad attivare due corsi del liceo economico sociale e nessuno del liceo del Made in Italy

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