Politica

Ponte Cadorna, il sindaco apre
a ponte provvisorio e ristori

Incontro partecipato, a tratti teso ma senza esagerazioni, quello che si è tenuto ieri sera all’oratorio di Castelnuovo, per il primo confronto dei residenti con l’amministrazione, a seguito della decisione di chiudere il ponte di via Cadorna per almeno un anno, da settembre.

La preoccupazione degli abitanti era palpabile per l’impatto pesante che la chiusura del manufatto avrà sulla viabilità della zona, isolandola e, nello stesso tempo, aumentando tempi di percorrenza, traffico e costi.

La sala affollata

Il sindaco, Fabio Bergamaschi, si è presentato al primo confronto con i diretti interessati, (il prossimo sarà giovedì con gli abitanti del quartiere di San Bernardino) con i progettisti, l’ingegnere Michele Fringuelli, l’ingegnere Leonardo Delle Rose e il geometra Christian Susat dello studio MTS Engineering. A sostenerlo la giunta, schierata al completo in prima fila.

Sgomberata ogni illusione sulla possibilità di demolire il ponte di via Cadorna e ricostruirlo (essendo un bene vincolato dalla Sovrintendenza per il suo valore storico) il confronto vero si è acceso sulle conseguenze della chiusura del ponte, che è ragionevole pensare, come hanno confermato i progettisti, per le condizioni di ammaloramento in cui si trova, non potrà durare meno di un anno.

Obiettivo dichiarato, posto che la chiusura del ponte sarà inevitabile per ragioni di sicurezza, è semmai, come si possono ridurre i disagi che la chiusura comporterà. Questo è il tema vero.

La giunta presente all’incontro

Il sindaco, Fabio Bergamaschi, si è dichiarato disponibile a valutare ogni soluzione possibile. Tra quelle emerse, la costruzione di un ponte provvisorio: “Il tema è aperto, abbiamo pensato di non scartare nessuna ipotesi. Stiamo acquisendo gli elementi per capire se un ponte provvisorio può essere fatto. Due le ipotesi da approfondire: realizzarlo in prossimità della passerella ciclopedonale Bettinelli oppure in corrispondenza della buca “.

L’altra proposta per alleviare i disagi riguarda i ristori: “Ipotizziamo di dare ristori ai commercianti, a consuntivo, a fronte di cali di fatturato dimostrati. Non è mai successo nella storia di questa città, tranne in eventi eccezionali come il covid. Considerata tuttavia l’eccezionalità dell ‘intervento, dell’ unico vero ponte cittadino e la situazione pesante che si verrà a creare, siamo disponibili a considerare delle mitigazioni per i commercianti del quartiere”.

In sintesi, tranne la certezza che il ponte chiuderà a settembre per un anno per la sua sicurezza, le ipotesi su come ridurre l ‘impatto sugli abitanti e i cittadini sono tutte sul tavolo e da vagliare. “Questo è stato il primo momento di confronto aperto – ha detto il sindaco – c’è ancora tempo per decidere cosa fare. Gli abitanti saranno coinvolti e informati”.

Articolo e servizio di Sabrina Grilli

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