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Pergolettese, contro la Pro
Patria assente De Luca

La Pergolettese si prepara alla delicata sfida di sabato contro la Pro Patria. Mister Abbate perde in allenamento De Luca a causa di una botta al piede.

Dopo la sconfitta, servono risposte nella delicata trasferta di sabato. La Pergolettese, reduce dal ko per 2 a 0 contro il più quotato Vicenza, è pronta a ripartire da Busto Arsizio contro la Pro Patria, formazione distante sei lunghezze e attualmente al decimo posto in classifica.

Sulla carta il prossimo impegno può rappresentare un vero e proprio scontro diretto, con la possibilità per la compagine cremasca di accorciare il gap con i rivali, cercando in questo modo di allontanarsi dalle sabbie mobili della zona playout.

All’andata però la Pro Patria riuscì a fare la voce grossa al Voltini, passando di misura con il risultato di 1 a 0. Quella di sabato dovrà necessariamente essere un altro tipo di partita, con mister Abbate a caccia di risposte da parte dei suoi attaccanti che sono rimasti a secco nell’ultimo incontro.

In questo senso non rappresenta una buona notizia l’assenza di De Luca, che ha subito una botta al piede in partitella e che sarà dunque indisponibile. Assenti anche Aucelli, che sta curando un problema al dito del piede con il fisioterapista del Sassuolo e che dovrebbe far rientro a Crema settimana prossima, e Lambrughi, che invece è ancora out a causa di una distorsione. Abbate in compenso recupera Capoferri per rinforzare la difesa.

Davanti l’unico certo di una maglia da titolare dovrebbe essere Guiu, con il ballottaggio tra Caia e Piu per completare il tandem offensivo. Caia parte comunque favorito per rientrare nell’undici titolare, con Piu da utilizzare come carta a gara in corso.

La continuità è il fattore che più sta mancando a questa Pergolettese, che alterna prestazioni da big a ko difficilmente giustificabili. Questa altalena di risultati ha portato i cremaschi nella zona playout a pari punti con il Trento. Una tendenza da invertire nell’immediato nelle prossime gare con Pro Patria, Fiorenzuola e lo stesso Trento, sfide più che delicate.

Simone Guarnaccia

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