Spettacolo

San Domenico: da applausi
‘Il fu Mattia Pascal'

Rappresentare sul palco un classico della letteratura italiana non è semplice, soprattutto se ci si propone di rivisitarlo, apportando qualcosa di originale, per renderlo meglio fruibile anche ad un pubblico giovane, da avvicinare al teatro.

Operazione pienamente riuscita ieri sera, avranno pensato l’attore e regista Giorgio Marchesi e Raffaele Toninelli al contrabbasso, i due protagonisti de “Il fu Mattia Pascal”, inserito anche nel cartellone della stagione scolastica, quando le luci del San Domenico si sono accese verso la platea per il saluto finale.

E sì, perché oltre al sold out annunciato, davanti ad un impeccabile Giorgio Marchesi, si è presentata una platea che calorosamente ha applaudito la messa in scena del classico pirandelliano, che tratta il tema della perdita d’identità e forse, quel latente sogno che in ciascuno di noi ci può essere, di poter vivere un’altra vita, parallela o alternativa a quella “reale”, magari infelice, noiosa o insoddisfacente.

Circa un’ora e venti minuti di spettacolo tutto d’un fiato per l’attore bergamasco, con all’attivo un nutrito curriculum tra teatro, cinema e serie TV, sapientemente accompagnato dalle note del contrabbasso di Raffaele Toninelli. La narrazione della morte presunta, quella di Mattia Pascal, vissuta come liberazione che poi porta alla costruzione fantastica di una vita, quella di Adriano Meis, non vissuta, “nata da una menzogna macabra” dirà il protagonista.

Il tutto tenendo alto, ritmo, voce, movimenti sul palco, con il pubblico rapito dal testo e dal modo di rappresentarlo del protagonista, in assenza di una scenografia che avrebbe potuto distrarre lo spettatore, concentrato solo sulla coppia Marchesi e Toninelli e sulle ombre create dalle luci.

 

Ilario Grazioso

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