Docenti neoassunti, incontro e
formazione in Sala Alessandrini
Ieri pomeriggio in Sala Alessandrini ha preso il via il percorso di formazione destinato ai docenti neoassunti nella scuola pubblica, attraverso le diverse procedure concorsuali. Ad accogliere i docenti dell’Ambito cremasco (analogo incontro la scorsa settimana si è svolto a Cremona, per i docenti dell’Ambito cremonese ndr), la dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona, Filomena Bianco e, con lei, la dirigente dell’I.I.S. Galilei di Crema, Paola Orini, il dirigente dell’IC Crema 1, Attilio Maccoppi (reggente anche dell’IC Crema 2) e Fabio Donati, docente referente attività di formazione UST Cremona. In qualità di dirigente reggente della scuola polo per la formazione dell’Ambito cremasco, Attilio Maccoppi ha portato i suoi saluti sottolineando l’auspicio che l’anno di formazione, per i docenti che al termine di percorsi più o meno lunghi (fatti di formazione, specializzazione, partecipazione a concorsi e per alcuni, anche di tanti anni di precariato) sono ora assunti a tempo indeterminato nella scuola italiana, possa essere vissuto in maniera completa: non solo lo svolgimento di un adempimento previsto dalle normative, ma un punto che possa segnare al tempo stesso, il raggiungimento di un traguardo, il “ruolo”, ma anche un nuovo inizio, il punto di partenza verso nuovi obiettivi di crescita, formazione continua e consapevolezza della funzione docente. Per la Provveditrice Bianco, “grande gioia e piacere”, nell’incontrare i circa duecento docenti cremaschi, che attualmente stanno svolgendo quello che tecnicamente si chiama “periodo di formazione e prova per docenti neoassunti”, secondo le modalità disciplinate dalla Nota ministeriale dello scorso novembre. La dirigente UST Cremona ha poi indicato alcune parole chiave cui si può ricorrere per caratterizzare le qualità di un “buon insegnante”, veri punti cardine cui guardare, al di là delle mode pedagogiche del momento, delle disquisizioni terminologiche, di acronimi e cambi di denominazione. Si tratta di una sorta di decalogo che comprende: competenza, empatia, equilibrio, formazione, autorevolezza, umorismo, linguaggio, lungimiranza, collaborazione, gentilezza. Sono queste per la dirigente Bianco le qualità che qualificano un buon insegnante: dalla cultura generale e dalla competenze disciplinari, alle capacità di trasferire agli altri i saperi, dalle modalità di relazione con studenti, colleghi, famiglie, contesti di riferimento, all’equilibrio nei comportamenti e nei linguaggi, tenendo ben presente ancor più nella realtà di oggi, l’esigenza di rappresentare per gli studenti, figure di riferimento, chiare, autorevoli e credibili. “L’obiettivo principe della funzione docente è quella di educare”, ha concluso la dirigente Bianco riprendendo l’etimologia stessa della parola, per “far venir fuori la parte di sé a ciascuno”. Alla dirigente Orini invece è toccato l’approfondimento legato alle disposizioni contenute nel Contratto collettivo, alla luce anche del nuovo testo firmato definitivamente all’Aran qualche settimana fa, da quasi tutte le organizzazioni sindacali di categoria. In particolare, la preside Orini ha richiamato alcuni articoli della nostra Carta Costituzionale è si è soffermata sulle caratteristiche della funzione docente, le sue attività, la realizzazione del Ptof.
A chiudere il pomeriggio formativo, l’intervento del prof. Fabio Donati, che prima di descrivere nel dettaglio la strutturazione del cd “anno di prova” (incontri propedeutici e di restituzione finale, laboratori formativi, peer to peer ed osservazione in classe, formazione on line) ha ricordato caratteristiche e responsabilità che derivano dall’essere un pubblico dipendente, rinviando al secondo incontro plenario, l’analisi della normativa che interessa i provvedimenti disciplinari.
Ilario Grazioso