L'Europeo, le sigarette ed Herrera
Guarneri ricorda Gigi Riva
Un Europeo, quello del 1968, vinto insieme con la maglia della Nazionale italiana, poi un Helenio Herrera di troppo ha impedito che dividessero anche lo spogliatoio dell’Inter. Aristide Guarneri, difensore della Grande Inter e protagonista anche in Azzurro, ricorda Gigi Riva, scomparso ieri, lunedì 22 gennaio, a 79 anni.
Che giocatore e che uomo era?
“Era un giocatore un po’ strano, però molto comunicativo: un compagno ideale. Aveva il vizio delle sigarette, ma fumava di nascosto perché gli allenatori a quel livello lì…ma lui le sue sigarette le fumava sempre. Era un giocatore essenziale della squadra e lo dimostrano i suoi numeri con la Nazionale. Era un giocatore che si sentiva in Nazionale: era molto forte, copriva molto campo, era molto forte di testa, robusto, correva. Era il classico goleador”.
Era anche carismatico? Era una delle colonne di quell’Italia che vinse l’Europeo?
“Lui era il nostro punto di riferimento in avanti perché si faceva vedere, correva molto”.
E da avversario com’era? Era uno tra i più difficili da marcare?
“Sì, anche se all’epoca c’era la marcatura a uomo e da avversario non lo marcavo io, ma Burgnich che era il terzino destro. Però era forte fisicamente, bravo di testa, correva ed era robusto: era veramente difficile da marcare”.
Riva ha poi fatto una scelta di vita e di carriera, quella di radicarsi a Cagliari rifiutando anche delle big tra cui la “tua” Inter.
“Tanti anni fa ho saputo un retroscena: non so perché a Herrera non piaceva, mentre al presidente sì e piuttosto che andare alla Juventus è rimasto in Sardegna”.
Vi sentivate ancora ultimamente?
“Si avevo il numero di telefono, ci sentivamo per gli auguri di Natale piuttosto che di Pasqua. Quando eravamo in Nazionale eravamo amici, come lo si è tra giocatori”.
Simone Arrighi – Mauro Taino