Cronaca

Romanengo, truffa sul superbonus
110%: due denunciati

I Carabinieri di Romanengo hanno denunciato due persone per truffa ai danni dello Stato finalizzata all’indebito conseguimento di erogazioni pubbliche riguardante il bonus per ristrutturazione edilizia del 110%

I carabinieri della Stazione di Romanengo, al termine degli accertamenti, hanno denunciato due cittadini italiani di 46 e 70 anni, residenti in provincia di Roma, ritenuti responsabili di una truffa ai danni dello Stato finalizzata all’indebito conseguimento di erogazioni pubbliche riguardanti il bonus del 110 % per ristrutturazione edilizia.

I militari sono partiti dalla segnalazione di un uomo che ha riferito di aver rilevato alcune anomalie durante la visualizzazione telematica del suo cassetto fiscale, sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Ha detto di avere usufruito del bonus del 110% per ristrutturazione della sua abitazione, che aveva effettuato con una ditta con cui aveva stipulato un regolare contratto di appalto, ma nel cassetto fiscale telematico ha poi rilevato la presenza di un’altra ditta, a lui sconosciuta e con cui non ha mai intrattenuto alcun rapporto, che vantava una cessione del credito di imposta per oltre 100.000 euro.

L’uomo ha effettuato delle verifiche con la società appaltatrice da lui scelta, scoprendo che anche questa non aveva effettuato alcuna cessione del credito a favore di terzi, procedura peraltro non conforme perché non prevista nell’appalto sottoscritto dalle parti. Accertato che questa società di Roma era totalmente sconosciuta, la parte lesa ha presentato la querela.

Gli accertamenti negli uffici competenti hanno permesso di verificare che erano presenti delle dichiarazioni, per oltre 100.000 euro, a favore di questa ditta sconosciuta alla vittima, ma quest’ultimo non era in possesso di alcuna fattura attestante dei lavori, perché mai richiesti, confermando che non conosceva le due persone indicate nei documenti, una relativa alla società in questione e l’altra quella che aveva effettuato l’inserimento della richiesta alla banca data dell’Agenzia delle Entrate.

Di conseguenza, accertato che le cessioni dei crediti di imposta registrate e rilevate nel cassetto fiscale telematico del denunciante non erano mai state autorizzate e che la ditta era a lui totalmente sconosciuta, le due persone, riconducibili a questa società e che avevano effettuato gli inserimenti nella banca dati per ottenere i benefici fiscali, sono state denunciate all’autorità giudiziaria.

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