Cronaca

Benessere equo solidale, provincia
di Cremona tra luci ed ombre

Cremona dall'alto, foto Sessa

L’Ufficio Statistica della Provincia di Cremona ha pubblicato l’ottava edizione del Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes) nella provincia di Cremona, realizzato in collaborazione con Cuspi (Coordinamento Uffici Statistica Province Italiane), Upi e Istat, per misurare a livello provinciale il benessere dei cittadini attraverso il calcolo di 77 indicatori  territoriali, suddivisi in 32 temi afferenti a 11 aree tematiche (salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi).

“La finalità del progetto è quella di sviluppare un’analisi del territorio provinciale – dichiara il vice presidente Giovanni Gagliardi – che attraverso un confronto con i valori nazionali e regionali consenta di individuare i punti di forza e di debolezza del territorio in ambito sociale, ambientale ed economico, per favorire azioni politiche informate e valutare i risultati che ne deriveranno, secondo obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Il territorio provinciale di Cremona si estende su un’area di 1.770,4 Kmq e la densità demografica è pari a 198,4 ab/Kmq. La popolazione risulta in calo: basti pensare che la variazione media annua nel triennio 2021-2023 è stata di -0,15% a fronte di un tasso di incremento demografico totale ogni 1.000 abitanti pari a -1,4.

L’incremento naturale ogni 1.000 abitanti è stato del -6,2. L’incidenza della popolazione residente per fascia d’età è caratterizzata dal 12,2% di giovani tra 0 e 14 anni, dal 62,8% di persone in età tra 15 e 64 anni e dal 25,0% di anziani con 65 anni e oltre. 

Guardando a indicatori più specifici, la popolazione residente stimata a rischio di alluvioni è rispettivamente per alluvioni in territorio provinciale del 15,0%, in regione 4,3% e in Italia 11,5%. 

Si attesta allo 0,4% il contributo fornito dal territorio provinciale in relazione alla percentuale di produzione lorda annua di energia elettrica degli impianti da fonti rinnovabili e l’energia elettrica lorda consumata nello stesso anno. In Italia il valore è pari al 40,9% mentre la regione contribuisce per il 6,3%. Con riferimento alla produzione degli impianti fotovoltaici rispetto all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (Idrica, Geotermica, Fotovoltaica, Eolica e Bioenergie), la percentuale italiana si attesta al 21,5% ed il contributo provinciale e regionale sono rispettivamente lo 0,2% ed il 2,2%. 

La struttura del sistema produttivo del territorio è sinteticamente descritta attraverso il tasso di occupazione per settore: il tasso di occupati in agricoltura, silvicoltura e pesca è del 3,1%, in industria del 35,5% e nei servizi del 61,4%. L’incidenza delle iscrizioni di nuove imprese rispetto allo stock delle imprese attive, il tasso di natalità delle imprese, nel cremonese è pari a 5,5% e le imprese a prevalente conduzione femminile sono il 20,8% del complesso delle imprese attive. 

La ricchezza disponibile, sia pro-capite sia totale, è descritta mediante il valore aggiunto (a prezzi base correnti). Il valore aggiunto ai prezzi correnti pro-capite nella provincia di Cremona è di 29.246,93 euro, che varia di -6.081,16 euro rispetto al valore medio regionale, pari a 35.328,09 euro, e di euro 2.362,97 rispetto al valore medio nazionale, pari a 26.883,96 euro.

Il valore aggiunto totale, riferito al totale delle attività economiche, per la provincia di Cremona ha un valore di 10.293,4 milioni di euro che rappresenta il 2,9% del valore aggiunto dell’intero territorio regionale, pari a 351.948,3 milioni di euro. Focalizzandoci sul settore culturale e ricreativo questo contribuisce per il 3,8% del valore aggiunto complessivo, percentuale che in Italia raggiunge il 5,6%. 

Il 2022 ha visto localmente una ripresa della presenza turistica, incrementata del -4,6% rispetto all’anno precedente; tale valore a livello italiano si attesta al 42,5%. Anche la compravendita degli immobili localmente registra, nello stesso periodo, una variazione positiva e pari al 0,5%. 

 

APPROFONDIMENTO – GLI INDICATORI

Salute

Le tematiche analizzate per descrivere la dimensione Salute sono due: l’aspettativa di vita e la mortalità. Nel 2022 a livello provinciale la speranza di vita alla nascita si assesta a 82,7 anni (80,7 anni per gli uomini e 84,8 per le donne), valori pressoché invariati rispetto all’anno prima e leggermente superiori a quelli nazionali (82,6 anni). A livello regionale invece la speranza di vita alla nascita supera i valori provinciali e nazionali, raggiungendo gli 83,2 anni e, precisamente, 81,1 anni per gli uomini e 85,3 per le donne. 

Istruzione e formazione

Nel 2022 in provincia di Cremona la percentuale di Neet (giovani 15-29 anni che non lavorano e non frequentano corsi d’istruzione o formazione) è pari al 16,2%, in miglioramento rispetto all’anno prima di 0,8 punti percentuali. Anche a livello nazionale e regionale la situazione è migliore del 2021 ed i Neet sono rispettivamente il 19% e il 13,6%. 

Per quanto riguarda il livello di istruzione, in provincia si rileva una situazione peggiore di quella nazionale e regionale. Infatti nel 2022 i cittadini cremonesi tra 25 e 64 anni in possesso almeno del diploma di scuola secondaria di II grado sono il 56,8%, una percentuale più bassa di quella registrata in Lombardia (65,4%) e in Italia (63%). Purtroppo anche la percentuale di laureati tra 25 e 39 anni (24,4%), risulta inferiore sia a quella regionale (31,8%) che nazionale (28,6%). 

Decisamente migliori, rispetto soprattutto al dato nazionale, sono i livelli di competenza alfabetica e numerica ottenuti dagli studenti dalle classi quinte della scuola secondaria di secondo grado nelle prove Invalsi dell’anno scolastico 2022/23. A livello provinciale, infatti, i punteggi medi ottenuti dagli studenti cremonesi nelle prove di competenza alfabetica e numerica sono rispettivamente 195,9 e 204,4 ed evidenziano livelli simili a quelli ottenuti in regione (198 e 205,2), ma molto più alti di quelli nazionali (184,9 e 191,1). 

Soffermandoci sulla tipologia di laurea, mancano sul territorio provinciale figure professionali con competenze in ambito Stem, indispensabili per la crescita di un Paese che vuole realizzare trasformazioni tecnologiche. In provincia di Cremona la percentuale di coloro che si laureano in discipline scientifico tecnologiche è pari al 14,7 per 1.000 abitanti, valore inferiore a quello registrato in Lombardia (16,6) e in Italia (17,7). 

Lavoro

Nella dimensione Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, quasi tutti gli indicatori provinciali risultano migliori di quelli nazionali, costituendo un punto di forza per il territorio. L’anno 2022 è infatti caratterizzato da una ripresa dell’occupazione sia a livello provinciale che regionale e nazionale, come evidenziato dalla diminuzione del tasso di inattività e dall’aumento del tasso di occupazione. 

Le persone inattive in provincia di Cremona (ovvero coloro che non sono occupati o che non cercano lavoro), passano infatti dal 42,4% nel 2021 al 41,3% nel 2022, dato migliore di quello nazionale (43,2%), ma non regionale (37,6%). I giovani inattivi (15-29 anni) passano dal 53,1% al 49,5% registrando valori migliori sia di quelli nazionali (58,8%) che regionali (53,3%). 

Anche il tasso di occupazione (20-64 anni), pari al 70%, segna un recupero rispetto all’anno prima di 1,3 punti percentuali e, pur rimanendo inferiore ai livelli pre-pandemia, supera il dato nazionale (64,8%), ma non quello regionale (73,4%). Decisamente migliore sia del dato nazionale che regionale è invece il tasso di occupazione giovanile (15-29 anni) che a livello provinciale raggiunge il 44,9% superando del 33% il dato nazionale e dell’8% quello regionale. Sempre nel 2022 i tassi provinciali di disoccupazione (15-74 anni) e di disoccupazione giovanile (15-34 anni) risultano migliori di quelli nazionali. In particolare, il tasso di disoccupazione giovanile, pari all’8,5%, registra un valore inferiore del 33% rispetto a quello nazionale (14,4%). 

Benessere economico

Gli indicatori della dimensione Benessere economico permettono una lettura della situazione economica e sociale del territorio su diversi livelli in quanto analizzano il reddito, le disuguaglianze e la difficoltà economica. 

Nel 2021 in provincia il reddito disponibile delle famiglie pro capite calcolato dall’Istituto Tagliacarne, risulta di 18.071 €, valore inferiore a quello nazionale (19.761 €), ma soprattutto regionale (23.749 €). 

Dai dati Inps, risulta invece che a Cremona la retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti nel settore privato è aumentata nel 2021 di 1.100 €, raggiungendo i 23.305 €, ovvero 1.437 € in più rispetto al dato medio nazionale (21.868 €), ma 3.980 € in meno rispetto al dato medio regionale (27.285 €). 

Nel 2022 anche l’importo medio annuo delle pensioni dei cremonesi è aumentato rispetto all’anno prima di 864 € raggiungendo i 14.766 €, valore più alto di quello nazionale (13.036 €), ma non regionale (15.634 €). 

Riguardo alla percentuale di pensioni di basso importo (ovvero inferiori ai 500 €) si rileva a Cremona una situazione migliore di quella regionale e nazionale in quanto le pensioni di basso importo sono il 16,4% del totale delle pensioni, mentre a livello nazionale e regionale sono rispettivamente il 21,2% e il 17,9%. 

Relazioni sociali

La dimensione Relazioni sociali evidenzia la capacità delle strutture e dei servizi presenti sul territorio di garantire integrazione e partecipazione alla vita sociale. Gli indicatori qui considerati registrano a livello provinciale una situazione migliore di quella rilevata sia a livello regionale che nazionale. 

Nell’anno scolastico 2020/21 in provincia di Cremona la percentuale di alunni disabili nei diversi ordini di scuola è superiore alla percentuale registrata in Italia e in Lombardia. Gli alunni disabili che frequentano le scuole cremonesi sono infatti il 4,2% del totale, contro il 3,5% registrato a livello nazionale e il 3,9% a livello regionale ed anche nelle scuole secondarie di secondo grado questa percentuale, pur diminuendo leggermente, si assesta a livello provinciale sul 3,3%, superando sia il dato medio regionale (2,5%) che nazionale (2,9%). 

Nel 2021 la percentuale di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni disabili delle scuole secondarie di secondo grado è invece pari al 45,5% del totale, valore di molto inferiore sia a quello nazionale (76,9%) che regionale (72,2%). 

Sul tema dell’immigrazione si evidenzia che i cittadini stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana nel corso del 2021 in provincia di Cremona sono stati il 3,6% degli stranieri residenti, una percentuale superiore sia a quella nazionale (2,4%) che regionale (2,6%). 

Gli indicatori relativi alla società civile evidenziano come in provincia esista una profonda cultura del volontariato. Si stima infatti che nel 2020 le istituzioni non profit siano in media 71,2 ogni 10.000 abitanti, più numerose che in Italia (61,2) e in Lombardia (57,9). 

Politica e istituzioni

I dati del 2022 evidenziano una buona capacità delle istituzioni cremonesi nel coinvolgere le donne nella vita politica comunale, raggiungendo una percentuale di amministratrici pari al 34,7%, contro il 34,1% registrato a livello nazionale e il 35,6% a livello regionale. 

Per quanto attiene invece alla capacità di attirare i giovani nella vita politica comunale, i dati ci mostrano una situazione peggiore di quella nazionale: in provincia di Cremona i giovani amministratori sono infatti il 24,2% contro il 25,9% a livello nazionale e il 25,2% a livello regionale. 

Per valutare l’operato delle amministrazioni locali sono stati considerati due indicatori: il primo si riferisce alla capacità delle Province di reperire risorse attraverso la riscossione dei tributi dovuti, il secondo analizza la rigidità del bilancio, ovvero l’incidenza delle spese rigide sulle entrate correnti. 

Nel primo caso la Provincia di Cremona ha dimostrato nel 2021 un’ottima capacità di riscossione (rapporto tra l’ammontare delle riscossioni in conto competenze e le entrate accertate), pari a 0,8 euro per ogni euro di entrata. Un risultato superiore sia a quello registrato in media nelle Province italiane (0,6 euro) che in quelle lombarde (0,6 euro). 

Nel secondo caso invece la Provincia di Cremona ha dimostrato di avere una maggiore rigidità di bilancio (38,5%), rispetto a quella registrata in media nelle Province italiane (24,2%) ed anche lombarde (25,6%), che limita la possibilità di manovra per eventuali interventi di diminuzione delle spese di gestione. 

Sicurezza

In provincia di Cremona sul tema della criminalità la situazione risulta meno grave rispetto al contesto regionale e nazionale in quanto tre indicatori su quattro sono al di sotto dei corrispondenti valori nazionali e regionali. L’anno 2021 ha visto un miglioramento del tasso di omicidi volontari, passati da 0,6 a 0,3 ogni 100.000 abitanti, mentre sono peggiorati i tassi di criminalità predatoria, ovvero il numero di rapine denunciate per 100 mila abitanti, le truffe e frodi informatiche e le violenze sessuali, che erano invece diminuite nel 2020 a causa della restrizione degli spostamenti dovuti al lockdown. 

Il tema della sicurezza stradale è qui analizzato sia come rapporto tra numero di feriti e incidenti, sia come rapporto tra numero di feriti e popolazione residente. I dati evidenziano per l’anno 2021 una diminuzione dell’indice di lesività provinciale (rapporto percentuale tra feriti e incidenti stradali), passato da 138 nel 2020 a 134,8 nel 2021, dato uguale a quello nazionale, ma superiore a quello regionale (130,3). Invece l’indice di lesività sulle strade extraurbane (escluse le autostrade) evidenzia per la provincia di Cremona un valore in linea con quello regionale (146,7), ma migliore di quello nazionale (150,1). 

Anche il tasso di feriti in incidenti stradali evidenzia una situazione in linea con quella regionale (3,4 feriti per 1.000 abitanti), ma migliore di quella nazionale (3,5). 

Paesaggio e cultura

Nel 2021 nel comune di Cremona la densità di verde storico e di parchi urbani di notevole interesse pubblico è pari all’ 1,6% della superficie urbanizzata, dato simile a quello medio nazionale (1,7%), ma inferiore a quello medio regionale (2,8%). 

Per quanto riguarda il patrimonio museale, si deve purtroppo evidenziare che la provincia di Cremona dispone di un patrimonio, in termini di densità e di rilevanza, inferiore del 71,4% a quello nazionale e del 75% a quello regionale. Anche la dotazione di risorse del patrimonio culturale, pari a 48,1 beni immobili per 100 kmq, è inferiore a quella nazionale (75,2) e regionale (83,4). 

La provincia di Cremona risulta invece più virtuosa per la presenza di biblioteche, 33 ogni 100.000 abitanti nel 2022, contro un valore medio nazionale e regionale rispettivamente di 22 e 21 biblioteche ogni 100.000 abitanti. 

Per quanto riguarda gli indicatori del tema paesaggio si evidenzia che nel 2021 sul territorio cremonese sono presenti poche aziende agrituristiche, precisamente 3,9 ogni 100 Kmq, il 45,8% in meno di quelle rilevate in Lombardia e il 53,6% in meno di quelle rilevate in Italia. 

Anche riguardo alla presenza di aree di particolare interesse naturalistico si sottolinea che solo il 29,2% dei comuni cremonesi presenta aree di particolare interesse naturalistico, contro il 35,8% dei comuni lombardi e il 56,6% dei comuni italiani. 

Ambiente

Sulla qualità ambientale, si evidenzia che il comune di Cremona dispone in media 39,9 mq di verde urbano per abitante, che supera sia il valore medio italiano (32,5 mq), che quello regionale (28 mq).
Per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria da polveri sottili, in provincia di Cremona nel 2021 non si registra una situazione ottimale.

Riguardo al consumo di risorse, nel 2022 in provincia di Cremona il consumo di energia elettrica per uso domestico (1.120,1 Kwh per abitante) supera del 2,3% il consumo medio nazionale (1.094,8 Kwh) e dello 0,3% quello regionale (1.116,8 Kwh).

Sul tema della sostenibilità ambientale si rileva che in provincia di Cremona nel 2021 la percentuale di energia elettrica consumata proveniente da fonti rinnovabili (idrica, geotermica, fotovoltaica, eolica e bioenergie) è solo il 24,9% dell’energia elettrica consumata, una percentuale più bassa di quella rilevata in media a livello regionale (26,3%) e soprattutto nazionale (39,3%). Tra le rinnovabili, a livello provinciale la produzione lorda di energia da impianti fotovoltaici nel 2022 è stata il 21,4% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, dato in linea con quello nazionale, ma superiore a quello regionale. Gli impianti fotovoltaici installati sono stati in media 7 per kmq, contro i 4,1 installati in Italia e gli 8,4 installati in Lombardia, con una capacità produttiva media degli impianti di 22,5 Mwh contro un valore medio italiano di 23 Mwh.

Innovazione, ricerca e creatività

Nel 2021 in Lombardia, la principale regione industriale del Paese, il 37,4% delle imprese ha l’attività principale nei settori manufatturieri ad alta tecnologia e nei servizi ad alta intensità di conoscenza e dispone di un’alta percentuale di occupati con istruzione universitaria in professioni scientifico-tecnologiche (17,8%). In provincia di Cremona queste imprese sono il 31,8% del totale, percentuale in crescita rispetto al 2020, ma inferiore sia al dato regionale (37,4%) che nazionale (33,7%). 

Nel 2021 l’indicatore mobilità dei laureati italiani (25-39 anni) migliora rispetto all’anno precedente, registrando a livello nazionale una perdita di 2,7 giovani laureati ogni 1.000 residenti di pari età e livello di istruzione (era -5,4). Anche in provincia di Cremona questo indicatore migliora, pur evidenziando una perdita di 6,8 giovani laureati ogni 1.000 residenti (era -11,1). In Lombardia invece l’indicatore è positivo, grazie soprattutto al traino esercitato dalla città di Milano e nel 2021 raggiunge il valore di +14,6 giovani laureati ogni 1.000 residenti. Considerando la differenza di genere, si evidenzia che i ragazzi emigrano molto più delle ragazze: in provincia di Cremona l’indicatore è pari a -13,8 per i maschi e -2,2 per le femmine, mentre a livello nazionale questa differenza è meno marcata (-3,2 contro -2,4). 

Per quanto riguarda la tematica della creatività, si rileva che nel 2022 le aziende cremonesi che lavorano nel settore culturale e creativo sono il 5,1% del totale delle imprese ed impiegano il 4,7% dei lavoratori. A livello nazionale le imprese sono un po’ meno (4,5%), ma impiegano una percentuale superiore di lavoratori (5,8%), mentre a livello regionale le imprese e i rispettivi lavoratori sono di più (6,1% e 7,2%). 

Qualità servizi

La qualità dei servizi di pubblica utilità presenti su un territorio influisce molto sulla qualità della vita dei suoi cittadini e sul territorio cremonese gli indicatori di seguito considerati rilevano una situazione decisamente positiva. 

Nell’ambito dei servizi socio sanitari, l’offerta di servizi per la prima infanzia (asili nido e micronidi) mostra un buon risultato: il 79,6% dei comuni cremonesi offre questi servizi, mentre a livello nazionale la percentuale si riduce al 59,6%. 

I bambini cremonesi che nel 2021 hanno usufruito dei servizi per l’infanzia sono stati il 13,2%, meno di quelli registrati a livello nazionale (15,2%) e regionale (16,6%). 

L’offerta ospedaliera sembra soddisfare pienamente l’utenza territoriale, in quanto nel 2021 solo il 6,5% dei cremonesi ricoverati si è rivolto a strutture sanitarie di altre regioni, contro una media nazionale del 7,8%. 

Molto positiva è anche la situazione relativa ai servizi di pubblica utilità. Nel 2022 le interruzioni di servizio elettrico senza preavviso sono state 1,3, meno di quelle registrate in media in Italia (2,2) e in Lombardia (1,4). Nel 2021 la raccolta differenziata ha ottenuto un ottimo risultato in quanto ha raggiunto il 78,3% del totale dei rifiuti ed ha superato sia il dato nazionale (64%) che regionale (73%). 

Inoltre, nel 2022 il 57,7% delle famiglie ha avuto accesso a servizi di connessione internet di nuova generazione ad altissima capacità, il 7% in più di quanto rilevato in Italia (53,7%) e in Lombardia (53,8%). 

Il sovraffollamento delle carceri è un problema che persiste ormai da anni in tutto il Paese. In Italia nel 2022 si sono registrati 109,5 detenuti per 100 posti disponibili e purtroppo anche a Cremona questo valore, in crescita rispetto allo scorso anno, ha raggiunto i 113,7 detenuti per 100 posti disponibili. 

Sul tema della mobilità, gli indicatori rimarcano una carenza sul territorio cremonese dell’offerta di trasporto pubblico locale. Nel 2021 i posti-km offerti per abitante nel comune capoluogo sono stati 1.490, dati di gran lunga inferiori alla media italiana (4.748) e soprattutto lombarda (11.447). 

LaBos

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