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Le Tavole del Chiostro:
storie, colori, immagini

Inaugurata ieri sera, nel locale di ristoro “Le Tavole del Chiostro-Ristorante sociale” di via Bottesini, l’esposizione Cinque quadri, cinque racconti, opere artistiche realizzate dai tirocinanti del ristorante, che hanno partecipato lo scorso anno al laboratorio di terapeutica artistica guidato Giuditta Maccalli. Ad introdurre la serata, Claudio Dagheti, direttore di Caritas Crema, che ha chiarito come il progetto del ristorante sociale nasce insieme ad altre iniziative che Caritas ha messo in campo negli anni, nell’ottica di promuovere percorsi di inserimento lavorativo per persone con fragilità di varia natura. A descrivere le opere esposte che abbelliscono le sale del ristorante, aperto al pubblico a pranzo, dal lunedì al venerdì, sono state Giuditta Maccalli, Margherita Brambilla per l’équipe area lavoro e servizi di Caritas Crema e Anastasia, una delle protagoniste del laboratorio, che ha reso partecipi i presenti della soddisfazione personale nel poter esprimere attraverso i colori, la serenità e la gioia di essere parte attiva de Le Tavole del Chiostro, molto più di un semplice ristorante.

Quanto ai quadri, l’origine e la finalità del progetto, trovano spazio in quello verde, le persone che animano il progetto nei quadri gialli, così come il menù, una sorta di decalogo della buona quotidianità. Nel quadro azzurro la raccolte delle parole che descrivono il progetto, ed in quello rosso’, i fuori menu passati, presenti e futuri.

L’avventura della ristorazione sociale a Crema parte circa 5 anni fa, quando grazie alla Cooperativa sociale Le Orme, che già aveva delle collaborazioni con Caritas Crema, si decide di utilizzare gli spazi lasciati liberi dalla precedente società che gestiva un centro cottura in via Bottesini. Barbara Filini assieme ai collaboratori mette in pratica il sogno, quello di creare un ristorante in grado di dare opportunità di inserimento lavorativo a persone con fragilità. Persone, prima che soggetti da etichettare come “fragili” o “disabili, che attraverso un’esperienza sfidante nel mondo del lavoro, guardano alla costruzione del proprio futuro, partendo da se stessi e dalle proprie risorse. Negli anni il progetto cresce, nascono numerose collaborazioni, dall’Anffas Crema, ai comuni per la preparazione dei pasti per i Centri Estivi, agli Istituti superiori cittadini, anche per percorsi di Pcto, ma con l’occhio sempre attento sia alla mission originaria, sia alla sostenibilità economica dell’iniziativa.

La serata di ieri, fatta di colori, volti, sorrisi e occhi lucidi, ci consegna delle storie particolari, racchiuse nella memoria di chi partecipa al sogno de Le Tavole del Chiostro. Storie che possono essere condivise, non solo fermandosi a guardare i cinque quadri e pensando a ciò che sta dietro, ma anche approfondendo, magari leggendo i pensieri e soffermandosi su disegni e sensazioni lasciati dalle persone che di questo sogno fanno parte: “Abbiamo un quaderno dove raccogliamo le sensazioni di chi passa da qui, prezioso contenitore di esperienze di vita e riscontro oggettivo del nostro operato – racconta Barbara Filini – solo così ci si può rendere conto di quanto possa far bene un’esperienza di tirocinio qui, in un contesto dove chi viene è accolto, si sente in famiglia, in una famiglia che cerca di rendere il lavoro più facile”.

Alla serata di ieri ha partecipato anche l’amministrazione comunale con il sindaco Fabio Bergamaschi e gli assessori Giorgio Cardile e Anastasie Musumary. Per Bergamaschi, “la città è fatta dal contributo di tante realtà e questa è una bella storia, che racconta la capacità di creare impresa sociale”.

 

Ilario Grazioso

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