Cronaca

Moscazzano: restituito alla Chiesa
il "Sant'Agostino" rubato nel 1999

Sedici dipinti di pregiata fattura, rubati a cavallo tra 1999 e il 2000, sono stati restituiti dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze ai legittimi proprietari. Tra questi, anche un dipinto olio su tela rubato nel dicembre ‘99 dalla Chiesa di Moscazzano, ritraente Sant’Agostino. La complessa attività investigativa è durata circa un anno e ha permesso di rinvenire nella disponibilità di un noto imprenditore umbro, le sedici opere d’arte sopra raffigurate.

Le indagini sono iniziate grazie al quotidiano controllo dei siti internet di settore e anche, come in questo caso, di immagini relative a palazzi o edifici storici, utilizzate per altri scopi. Nello specifico, sulla pagina web della struttura ricettiva dell’imprenditore, usata per banchetti e ricevimenti, i militari hanno notato, affisse alle pareti del salone, due delle tele asportate alla Chiesa di Santa Maria a Vigesimo di Barberino del Mugello in provincia di Firenze.

Durante una successiva fase investigativa, in seguito a una perquisizione delegata dall’Autorità Giudiziaria, ad Umbertide nel perugino, sono state rinvenute le restanti 12 opere. È stato possibile riscontrare nell’immediatezza dell’attività la provenienza furtiva dei beni sequestrati, grazie agli accertamenti svolti in tempo reale, mediante la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Si è constatata, inoltre, l’estraneità ai fatti per l’imprenditore il quale è risultato essere stato raggirato da un noto ricettatore, oggi deceduto e che viveva nella provincia di Perugia. Quest’ultimo, sicuro che l’imprenditore non le avrebbe mai messe in commercio, nel corso del tempo gli vendeva le sedici opere d’arte garantendone la lecita provenienza.
Le opere sono state restituite alle Chiese e al Comune ove erano collocate. Anche i beni appartenenti a privati sono stati restituiti ai legittimi proprietari o eredi.

Il risultato di oggi testimonia l’importanza della catalogazione preventiva con immagini e descrizioni dei beni culturali. Informazioni che, se fornite in sede di denuncia, alimentano la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, strumento indispensabile ai militari del Comando Carabinieri TPC, ai fini di recuperare, anche a distanza di molti anni, beni di cui si erano perse ormai le tracce.

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