Chiodo sui servizi offerti
dal Centro Diurno Disabili
Ilaria Chiodo, consigliere di minoranza del Comune di Crema, tramite un comunicato stampa, ha affrontato il tema dei servizi offerti dal Centro Diurno Disabili.
“In occasione della Giornata Internazionale della Disabilità che si è celebrata questa domenica, ci tengo ad evidenziare un importante elemento di attenzione alla Persona, e ai diversi bisogni legati al mondo della disabilità, inserito, con l’obiettivo di creare una comunità locale sempre più inclusiva, all’interno del servizio offerto dal Centro Diurno Disabili (CDD) “Il Sole”, struttura sita in Via Desti a Crema.
Attualmente si è appena conclusa la gara di appalto e si è in attesa di sapere il nome della società che si aggiudicherà l’appalto di due milioni di euro relativo alla gestione del Centro Diurno per Persone Disabili.
All’interno del capitolato per l’affidamento del servizio di gestione è stata per la prima volta inserita la figura di un supervisore clinico esterno, che avrà il compito di presenziare costantemente, accompagnare e monitorare gli operatori e gli educatori della struttura, dando valore aggiunto in termini di sicurezza, possibilità di confronto e comparazione tra punti di vista diversi.
L’inserimento di questa figura, e di altri elementi legati al servizio, da parte di Comunità Sociale Cremasca nasce dall’ascolto della voce delle famiglie dei ragazzi e delle ragazze disabili che frequentano il CDD, ed è frutto di una serie di incontri svoltisi durante l’anno, cui io stessa ho partecipato come sorella di un utente del centro, tra un gruppo di mamme e il Dottor Davide Vighi, Direttore Generale di Comunità Sociale Cremasca e la Dottoressa Angela Beretta, ex presidente di Comunità Sociale Cremasca. In particolare, queste richieste sono state messe a terra grazie alla determinazione e alla resilienza della signora Marita Scandelli, mamma di Manuel e rappresentante delle mamme, che si è fatta fin da subito portavoce delle richieste dei caregiver degli utenti del CDD; in diversi casi parliamo di mamme anziane che ancora si occupano dei figli adulti con disabilità, anche se le forze sono sempre meno, e con il pensiero costante del Dopo di Noi che non le fa dormire.
Il CDD ospita fino a un massimo di 30 Persone, con disabilità di vario tipo e gravità, di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Per questo un ruolo chiave verrà ricoperto dal supervisore clinico, che dovrà fungere da stimolo anche per un’evoluzione costante delle proposte a favore di ciascun frequentante e promuovere progetti e programmi sempre più personalizzati e differenziati, che verranno inseriti nel “progetto individualizzato abilitativo-riabilitativo e di socializzazione” dell’utente, tra attività educative e animative diversificate, attività assistenziali, riabilitative e socio sanitarie che, integrandosi, parteciperanno alla promozione della qualità di vita dell’utente fragile e la cui stesura verrà condivisa tra il servizio CDD e i caregiver con verifiche periodiche.
Soddisfatte le famiglie, con le quali è stato inoltre condiviso che il personale educativo parteciperà obbligatoriamente a momenti di formazione ed attuazione dei progetti di formazione permanente, con particolare attenzione all’acquisizione dei nuovi strumenti e know how specifico per ciascuna disabilità”.