Cronaca

Salute femminile, i Bollini rosa di
Fondazione Onda per Asst Crema

Due Bollini rosa al Maggiore e uno al santa Marta: premiato l’impegno per un approccio di genere. Ramponi: “riconoscimento importante, proseguiamo in questa direzione”

Due bollini rosa per l’ospedale Maggiore e uno per il polo ospedaliero Santa Marta di Rivolta d’Adda, sono stati attribuiti questa mattina all’Asst Crema. Il riconoscimento, conferito da Fondazione Onda, viene dato per il biennio 2024-2025 alle strutture che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere. La premiazione, che ha coinvolto 367 ospedali su tutto il territorio nazionale, si è tenuta presso il Ministero della Salute a Roma.

“L’11a edizione dei Bollini Rosa, che ha il patrocinio di 31 enti e società scientifiche», afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda «rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza di servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche, che si distinguano per la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate. Gli Ospedali premiati con il Bollino Rosa vengono valutati alla luce dei percorsi inerenti sia alle specialità con maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, sia a quelle che trattano patologie che normalmente colpiscono entrambi i generi, ma con un approccio personalizzato. Vengono inoltre tenute in considerazione l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne e i servizi offerti per la gestione di vittime di violenza. I 367 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari. Allo stesso tempo gli ospedali con il Bollino Rosa rappresentano per la popolazione, l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate”.

La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito

Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma, ha validato i Bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).

Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.

Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale di Asst Crema Ida Ramponi: “il riconoscimento dei Bollini rosa, conferiti da Fondazione Onda, ci conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta. Una presa in carico orientata al genere si traduce in appropriatezza o meglio in una cura realmente personalizzata. Questo è un riconoscimento importante, frutto del lavoro di tutti, che ci sprona a proseguire in questa direzione, animati sempre più dal desiderio di lavorare in rete, non solo tra professionisti della stessa azienda, ma anche tra realtà diverse e con enti del terzo settore. E’ proprio questo l’obiettivo di Fondazione Onda. E non possiamo che essere fieri di far parte, anche per il prossimo biennio, di una community di prevenzione e di cura così attiva. Siamo particolarmente felici anche del riconoscimento conferito all’Ospedale Santa Marta di Rivolta d’Adda: palesa che quello per la medicina di genere è un orientamento diffuso a tutte le strutture della nostra Asst”.

Nel corso della mattinata si è tenuta una tavola rotonda cui hanno preso parte Fabio De Iaco, Presidente SIMEU Società Italiana della Medicina di emergenza-urgenza, Walter Ricciardi, Professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma, Maurizio de Cicco, componente Comitato di Presidenza di Farmindustria, Paolo Notaro, Direttore S.C. Terapia del Dolore, Dipartimento Neuroscienze ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano. Gli esperti hanno trattato in ottica di genere i temi della medicina d’urgenza, della prevenzione, della salute mentale, dell’impresa del farmaco e della gestione del dolore.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...