Qualità della vita nelle province
Nel Cremonese è "accettabile"
Come di consueto verso la fine dell’anno, arrivano le classifiche delle città e delle province italiane dove si vive meglio e peggio. E’ il quotidiano economico ItaliaOggi ad anticipare tutti, diffondendo la graduatoria delle province, per quanto riguarda la Qualità della Vita, sulla base delle elaborazioni dell’Università La Sapienza di Roma. Nella classifica generale delle 107 province, Cremona è stabile, in 36esima posizione rispetto alla 34esima dello scorso anno e si colloca nella fascia 2 delle province italiane, quelle definite con qualità della vita “accettabile”. Non “buona”, come invece per i primi 27 territori, tra cui troviamo la metà delle province lombarde: a cominciare dalla Città metropolitana di Milano, che è seconda, e poi Brescia, 12esima, Mantova 20esima, Bergamo 23esima, Lecco, 27esima.
Lo studio si articola in nove dimensioni d’analisi (affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, tempo libero e turismo), 14 sottodimensioni ed un elevato numero di indicatori di base (92), consentendo di indagare in maniera approfondita i molteplici aspetti relativi alla qualità della vita a livello territoriale.
AFFARI E LAVORO – Cremona perde 9 posizioni, da 39esima a 48esima quest’anno.
AMBIENTE – Cremona fa un notevole passo avanti rispetto all’anno scorso passando da 71esima a 34esima, in particolare grazie alla voce “disponibilità di verde urbano”.
REATI SICUREZZA – La provincia è sostanzialmente stabile, in lieve arretramento, da 22esima a 25esima. Tra le varie voci quella relativa alle violenze sessuali vede Cremona in miglioramento, con 6,25 denunce ogni 100mila abitanti. Trieste, ultima in classifica, ne ha 25,58.
SICUREZZA SOCIALE – Cremona si piazza 12esima e il risultato – spiega ItaliaOggi – non è confrontabile con quello dello scorso anno in quanto sono cambiati alcuni indicatori. In particolare è stato introdotto il tasso di inattività registrato tra i 25 e i 34 anni e non è più
riportata l’incidenza dei casi registrati di Covid-19.
Sorprende positivamente il balzo in avanti nella sottoclassifica dei morti per tumore: eravamo 102esimi lo scorso anno, siamo adesso in ottava posizione con 20,18 morti per malattie oncologiche ogni 100 decessi.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE – Cremona passa dalla 67esima alla 73esima posizione, collocandosi quindi nel gruppo 3 (qualità scarsa). Pesano fattori quali: tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia, percentuale di persone tra 25 e 64 anni in possesso di almeno un diploma di istruzione secondaria superiore, percentuale di persone tra 25 e 39 anni in possesso di laurea, percentuale di persone tra 25 e 64 anni coinvolte in attività di formazione permanente e, dallo scorso anno, la percentuale di studenti in possesso di adeguate competenze numeriche e alfabetiche.
POPOLAZIONE – Da 28esima a 36esima. Questa la collocazione della provincia cremonese per una voce in cui confluiscono, tra l’altro, il numero medio di figli per donna; l’indice di dipendenza strutturale, l’indice di dipendenza degli anziani e l’indice di vecchiaia; oltre alla speranza di vita alla nascita e all la speranza di vita a 65 anni.
In particolare in provincia di Cremona, ci sono 1,23 figli per donna (43esima posizione; Bolzano prima con 1,65); speranza di vita alla nascita 82,7 anni (47esima posizione); speranza di vita a 65 anni: 20,7 (37esima posizione).
SISTEMA SALUTE – Cremona 30esima provincia, lo scorso anno era 47esima.
TEMPO LIBERO – Cremona è a metà classifica, 50esima, per questa voce che comprende ad esempio, il numero di strutture dedicate al turismo, gli agriturismi, gli alberghi, e i ristoranti, i cinema (Cremona 82esima provincia); le palestre, le librerie.
REDDITO E RICCHEZZA – Cremona stabile in 14esima posizione.
Giuliana Biagi