IC Crema Due, Bacecchi non
ci sta e agisce per vie legali
Continua la battaglia di Pietro Bacecchi, già dirigente dell’istituto Comprensivo Crema Due, contro il provvedimento che l’ha pensionato da un giorno con l’altro, e non metaforicamente. Dopo la sollevazione popolare di docenti, genitori, e istituzioni del territorio, ora il combattimento si sposta nella sfera legale. “Ho incaricato l’avvocato Marcello Palmieri – annuncia Bacecchi – di studiare il mio caso, e proprio oggi è partita una diffida all’Ufficio scolastico regionale”.
Non tutto è dunque per forza perduto, anche se la questione è molto tecnica e complessa. Facciamo un passo indietro.
Durante lo scorso anno scolastico, il dirigente del “Crema Due” aveva maturato i requisiti pensionistici, ma – desiderando rimanere in servizio – aveva formulato all’ufficio scolastico regionale la cosiddetta “domanda di trattenimento”. Perché venisse accolta, era necessario dimostrare che la scuola fosse impegnata in significativi progetti di caratura internazionale, cosa prontamente avvenuta. Ecco allora che l’Ufficio regionale aveva accolto la domanda, e che la Corte dei Conti – chiamata per legge a esprimere un parere su questa decisione della diramazione regionale del Ministero – nulla aveva opposto in contrario. Sulla scorta di tutto ciò, Bacecchi aveva potuto dirigere l’istituto per l’intero anno scolastico 2022/2023. Si arriva così allo scorso marzo, quando il dirigente rinnova la “domanda di trattenimento”, e l’Ufficio scolastico regionale la accoglie nuovamente. Tutto bene, se non fosse che i giorni scorsi – come un fulmine a ciel sereno – arriva il “no” della Corte dei Conti. L’Ufficio di Milano deve fare marcia indietro, e pensionare Bacecchi con decorrenza immediata. Ma proprio qui s’innesta l’azione giuridica.
“L’Ufficio scolastico regionale – spiega l’avvocato Palmieri – dispone degli strumenti idonei a tutelare Bacecchi e l’istituzione scolastica: gli sono forniti da un Regio Decreto del 1934, da cui potrebbe discendere la reintegra del dirigente. Solo, deve attuarli, cosa che non sta facendo. E proprio a questo serve la diffida inviata”. La procedura, a grandi linee, funziona così: “L’Ufficio scolastico regionale – dettaglia il legale – avrebbe la possibilità di trasmettere il diniego del visto al Ministro dell’Istruzione e del Merito, il quale a sua volta potrebbe far iscrivere la questione all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri. A quel punto, se il Governo valutasse l’opportunità di un rientro in servizio del Dirigente, la Corte dei Conti sarebbe obbligata ad apporre al decreto dell’ufficio scolastico regionale il cosiddetto “visto con riserva”, da cui nella sostanza discenderebbe la reintegra del dirigente”. Solo, la magistratura contabile avrebbe l’onere di porre la questione al Parlamento, affinchè possa valutare l’opportunità politica della cosa. “Ma i nostri parlamentari – chiosa Palmieri – sono certo non avrebbero problemi nello spiegare all’Aula chi è Bacecchi e – soprattutto – cos’è l’istituto comprensivo Crema Due da lui guidato per anni”. Perché accada ciò, tuttavia, è necessaria l’attivazione dell’Ufficio scolastico regionale, che al momento è rimasto silente. Ecco allora la diffida inviata dall’avvocato: “D’altronde – chiosa Palmieri – all’Ufficio scolastico regionale non chiediamo altro se non di adoperarsi perché sia confermato nelle più alte sedi ciò che esso già aveva sancito a marzo: Bacecchi deve restare”.