Cronaca

In fuga dall'Italia: cremonesi
all'estero raddoppiati in 10 anni

La fuga dall’Italia, soprattutto per cercare lavoro altrove, è una tendenza sempre più spiccata anche nel Cremonese: basti pensare che in 10 anni è più che raddoppiato il numero degli italiani all’estero. Il dato emerge dal “Rapporto Italiani nel mondo”, pubblicato dalla Fondazione Migrantes, che ha rielaborato i dati forniti dall’Aire (Anagrafe italiani all’estero) secondo cui sono 23.178 i cremonesi che risiedono all’estero (dato al 1° gennaio 2023), di cui il 48,5% donne. Dieci anni fa, ossia nel report del 2013, erano 11.550.

La maggioranza, ossia il 25,6%, si concentra nella fascia d’età tra i 34 e i 49 anni. Seguono i 18-34enni, che sono il 21,7%. Del totale degli emigrati, 3.904 sono partiti dalla città, che è il nono comune lombardo per espatri. Solo nell’ultimo anno dal territorio cremonese sono partite 1.452 persone, mentre dalla città se ne sono andati in 204.

Dalla Lombardia il primo paese di emigrazione è la Svizzera, scelta da 17,7% delle persone, seguita dal Regno Unito, dall’Argentina, dal Brasile e dalla Francia.

Ma perché si parte? Soprattutto per lavoro. Secondo quanto rilevato dai ricercatori, gli italiani si sentono come inchiodati al loro destino professionale (18%), sono i lavoratori meno coinvolti, i più stressati (49%) e i più tristi (27%), quelli che ritengono di non avere altra scelta lavorativa, sicuramente i più rassegnati al loro destino. La rassegnazione aumenta al diminuire delle fasce di età. In un’Italia sempre più resiliente i giovani italiani sono quelli che, in Europa, soffrono di più. Tra i 18 e i 34 anni quasi un ragazzo su due nel 2022 (4,8 milioni) ha almeno un segnale di deprivazione e due sono le sfere esistenziali maggiormente in difficoltà: l’istruzione e il lavoro.

Sempre più vulnerabili, ben 1,7 milioni dei giovani italiani sono Neet (Not in Education, Employment or Training) cioè non studiano né lavorano, né sono inseriti in qualche percorso di formazione. Il confronto con l’Europa è impietoso: i lavoratori italiani guadagnano circa 3.700 euro in meno della media dei colleghi europei e, in particolare, oltre 8 mila euro in meno della media dei tedeschi. Di qui, non stupisce che la fuga verso l’estero sia così massiccia.

Laura Bosio

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